Smartphone sotto controllo
I giovani, ma anche i bambini ormai, usano costantemente le nuove tecnologie con estrema facilità e molta più velocità e creatività degli adulti. Non è una novità. Lo smartphone, per esempio, non è più status-symbol ma un oggetto di uso comune che già i piccoli della scuola primaria maneggiano con naturalezza. E questo perché i nativi digitali nascono, crescono e si muovono nel mondo tecnologico. Rapidamente, pur non sapendo nulla di come funziona un cellulare o un tablet, lo sanno usare “d’istinto”.
Allora non è strano vedere un un telefonino in mano ad un bambino anche piccolo. Anzi, contrariamente a quanto si può pensare, molti genitori giustamente lo ritengono utile come strumento di comunicazione. Dicono “non si sa mai può servirti per chiamarci se hai bisogno!” Il cellulare è dunque uno strumento onnipresente, ma di “vitale” utilità per grandi e piccini. In mano ai giovani serve non solo per telefonare, ma per mandare sms, chattare, ascoltare e scaricare musica, fare foto e video da condividere, giocare, vedere filmati…
Allora come tenere lo smartphone sotto controllo?
Lo smatphone, strumento potentissimo e multimediale, è diventato un’appendice un po’ per tutti e ormai fa parte integrante della nostra esistenza ma può diventare uno strumento capace di creare dipendenza. Una subdola dipendenza forse simile ad altre dipendenze più note come quella dalle sostanze o dall’alcol.
Per scongiurare questo pericolo sempre più frequente è necessario controllare e regolamentare. Non si tratta di negar l’uso del cellulare o peggio ancora, usare il divieto dome punizione. Non serve questo tipo di azione ai fini educativi anzi può essere controproducente. Bisogna invece promuovere un utilizzo appropriato del dispositivo e imparare a negoziare con i figli, soprattutto gli adolescenti, perché se ne eviti l’abuso. Si potrebbe ad esempio, stipulare un patto sull’uso del telefonino. Una sorta di codice di comportamento condiviso tra minore e genitore.
Tra le cose da far sottoscrivere, dopo averne spiegato i motivi, vi sono i tempi in cui si chiede di tenere spento il cellulare (a pranzo, alla sera dopo una certa ora ecc.). In particolare si chiederà il rispetto del divieto ad usarlo in certi posti, l’attenzione a utilizzare correttamente la cam e a non postare sul web foto e video senza il consenso delle persone riprese. E’ fondamentale che si insista sull’importanza di non offendere o infastidire altre persone, perché il bullismo virtuale è facile e sempre in agguato. Far accettare piccole regole di comportamento che, peraltro anche gli adulti sono chiamati a condividere e rispettare, aiuta i minori a dare la giusta importanza alla tecnologia e a comprendere il valore delle regole utili anche come protezione e tutela.
Giuseppe Maiolo
Condiviso da: Officina del Benessere
Giuseppe Maiolo, nato a Verona vive e lavora tra Bolzano e il lago di Garda nelle vicinanze di Salò dove esercita la professione di psicologo clinico. Psicoanalista junghiano, si occupa di adulti e adolescenti, di prevenzione della violenza sui minori e di disagio giovanile. Ha insegnato in diverse Università e da sempre opera nella formazione dei genitori, degli operatori socio-sanitari e della scuola. È stato presidente dellOrdine degli psicologi e responsabile scientifico del Centro Il Germoglio di Bolzano e dellUniversità della Famiglia della Fondazione Exodus di Verona. Scrittore e giornalista, collabora come editorialista con diverse testate giornalistiche tra cui stabilmente con l’Alto Adige e il Giornale di Brescia. Per edizioni la meridiana è autore di Genitori 2.0. Educare i figli a navigare sicuri (2017) e Il cuore sospeso. Le emozioni dell’amore (2004).