Lo svezzamento del bambino: quando procedere?
Quando è giusto procedere con lo svezzamento del bambino? Nei primi mesi di vita il latte è l’unico alimento del piccolo. Con la crescita il latte non basta più, è necessario integrare l’alimentazione con altri alimenti più nutrienti.
Come sostiene l’Oms, l’Organizzazione Mondiale della Sanità, ogni bambino dovrebbe poter godere di almeno sei/otto mesi di latte materno: protegge da molte infezioni, rinsalda il legame con la madre e si modifica nei mesi seguenti, adattandosi alla crescita del piccolo.
Quando interrompere l’allattamento?
L’ideale sarebbe arrivare a una piena conclusione dell’allattamento materno intorno ai 18 mesi. Ci sono però gruppi di persone che sostengono l’allattamento fino ai 4/5 anni, il bambino pur mangiando pizze e focacce richiede ugualmente il latte dalla mamma. Altre volte sono proprio le mamme a voler ripetere questa azione, diventata abitudinaria, pur senza la necessità di compierla dato che il piccolo mangia già tutto.
Alcuni bambini, superato l’anno, smettono da soli di succhiare il latte materno. In altri casi invece sono le mamme che decidono di rinunciare a questo legame così forte col proprio piccolo.
Le quattro variabili per lo svezzamento del bambino.
Ci sono quindi molte variabili per arrivare alla decisione di svezzare il bambino. Grazia Honegger Fresco nel suo testo Accogliere un bambino. Da 0 a 3 anni proposte per genitori ed educatori elenca alcuni indicatori:
– Il bambino ha raggiunto la posizione seduta, riuscendo ad assumere il latte da solo.
– Sono spuntati i dentini anteriori.
– Comincia a mordicchiare il pane.
– Quando è a tavola con i parenti mostra interesse verso il cibo.
Lo svezzamento del bambino: un cibo alla volta
È bene non decidere di svezzare il figlio soltanto perché la pediatra lo ha imposto. Se il piccolo ha compiuto sei mesi ma è ancora incerto, sarebbe preferibile aspettare o rimandare di qualche settimana. Intanto si potrebbe cominciare a spremere su un cucchiaio qualche goccia di succo di mela, grattugiata e poi spremuta con un passino.
La prima pappa potrà essere un brodo di verdure (senza le patate) con una farina adatta. Potrebbe gustarla o averne disgusto. Ci vuole pazienza e accettare la sua protesta davanti alla novità. Un saggio consiglio è quello di inserire un cibo alla volta per valutare eventuali intolleranze o rifiuti.
ACCOGLIERE UN BAMBINO
Da 0 a 3 anni proposte per genitori ed educatori
di Grazia Honegger Fresco
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