L’importanza dell’ascolto nella comunicazione
L’importanza dell’ascolto è un presupposto primario per una comunicazione efficace. Ascoltare non è facile perché richiede la connessione di numerosi canali contemporaneamente come le parole, i gesti, le espressioni facciali e il tono di voce.
Educare all’ascolto
Senza dimenticare che spesso non si è educati all’ascolto. Per questo motivo, soprattutto nelle scuole, è necessaria la presenza di una figura che sappia ascoltare: uno psicologo di cui i ragazzi sanno di potersi fidare.
Nel libro Un posto per parlare. L’ascolto a scuola, l’autore Saverio Abruzzese scrive:
Le tecniche dell’ascolto si basano sulle capacità empatiche dell’ascoltatore, cioè sulla sua capacità di entrare nel mondo emotivo del ragazzo, percepire le sue ansie e i suoi timori mantenendo però una certa neutralità.
Chi ascolta deve avere la capacità di identificarsi con l’altro, pur mantenendo la sua identità. Nel testo citato, l’autore elenca alcune trappole riconoscibili soltanto da uno psicologo.
L’importanza dell’ascolto: la caratteristica della circolarità
L’ascolto è una forma di comunicazione che ha come caratteristica la circolarità. Uno degli equivoci che sorgono quando si parla di ascolto è quello di credere che ci sia una comunicazione unidirezionale: un solo soggetto emette delle informazioni e l’ altro le riceve. Sbagliato! Anche chi ascolta comunica qualcosa, per esempio il suo disagio, il suo imbarazzo, il suo senso di impotenza. Queste sensazioni fanno tutte parte della comunicazione extra-verbale.
Immaginate per esempio una bambina che sta raccontando dell’abuso sessuale subito dal padre. Se l’ascoltatore mostra il suo imbarazzo, la bambina potrà vergognarsi tanto da ritrarsi subito, calando su di lei un mutismo assoluto. Il mutismo sarà quindi indotto dall’ascoltatore.
L’incomunicabilità è una forma di ascolto
Il primo assioma della comunicazione afferma “non è possibile non comunicare”. Infatti anche l’incomunicabilità è una forma di comunicazione: si sta comunicando che non si vuole comunicare e quindi si sta ugualmente comunicando qualcosa. Il silenzio è sufficiente, bisogna sapersi accontentare anche di un cenno del capo. Inutile infierire facendo ulteriori domande, si avrà l’effetto contrario.
UN POSTO PER PARLARE
L’ascolto a scuola
di Saverio Abruzzese
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