La filosofia con i bambini a distanza: i baffi di Michel
In questi giorni, segnati dall’incontro con un virus inatteso e sconosciuto, che insieme agli starnuti ha portato nel mondo dei grandi la necessità di prendere decisioni estreme, come la chiusura delle scuole, abbiamo avuto modo di intercettare alcuni pensieri di bambine e bambini, ma anche degli adulti che hanno a che fare con loro: in maniera pienamente filosofica, gli uni e gli altri si sono fatti interrogare da questa esperienza, aprendo domande e ricercando risposte.
Ci sembra che anche lo sguardo pedagogico e il praticare filosofico possano dare il loro piccolo contributo. In questi giorni, infatti, ci è sembrato di vedere in azione tutte le possibili dimensioni generative dello stupore filosofico: dalla meraviglia di fronte a chi ha saputo trovare soluzioni alla paura di fronte all’abisso dell’ignoto; dalla vertigine di fronte a qualcosa di totalmente nuovo alla dissonanza cognitiva di fronte alla quotidianità messa sottosopra, fino alla confusione di fronte a un caos che si deve imparare a padroneggiare.
Sono emerse, insomma, moltissime domande da cui lasciarsi chiamare.
Partire da una domanda per fare filosofia con i bambini a distanza
In particolare, ce n’è una che ci sembra bello condividere, pensando ai bambini e alle bambine con cui lavorate e con i quali in questi giorni, in molti, siete chiamati ad essere “maestri a distanza” nell’attesa di accoglierli di nuovo nelle vostre classi, nei vostri gruppi, per raccogliere con loro sguardi, pensieri e domande da cui (ri)partire insieme, anche nel caso in cui la vostra scuola non sia mai stata chiusa.
Abbiamo pensato al corpo, che riteniamo motore e protagonista della filosofia, e ci siamo resi conto che la particolare situazione che stiamo vivendo chiama in causa in maniera decisa soprattutto una sua parte essenziale: il naso. Il respiro, l’olfatto sono elementi così fondamentali e spontanei da venire sostanzialmente dimenticati, dati per scontati.
Ma cosa succede quando un naso si trova al centro dell’attenzione?
“I baffi di Michel”, un’attività che mette il naso al centro
La nostra proposta per fare filosofia con i bambini a distanza parte da qui. È pensata su due momenti: il primo proposto ai bambini e alle bambine come lavoro autonomo, soprattutto pensando a coloro che in questi giorni fanno scuola nelle loro case; il secondo proposto al gruppo, come momento di condivisione, magari in occasione del rientro a scuola, che tutti ci auguriamo avverrà presto e in maniera serena.
Clicca sul link sottostante e scarica il fascicolo dell’attività, contenente anche schede da stampare e trasmettere ai tuoi alunni. La condivisione è libera: siete assolutamente autorizzati a trasmetterlo.
Chiara Colombo è pedagogista e ricercatrice in ambito educativo, Fiorenzo Ferrari è filosofo e dirigente scolastico. Insieme hanno ideato anche il gioco filosofico gratuito “Socrate non va in piazza“.
Se vuoi saperne di più su come filosofare con bambini e bambine, ti consigliamo il loro libro, “Penso dunque siamo. Percorsi e giochi di filosofia con i bambini” (edizioni la meridiana, 2019).
Ti consigliamo anche l’attività “I giorni della meraviglia” a cura di Lucia Suriano e illustrata da Enzo Abascià.