Insegnanti: diverse tipologie relazionali
Un tempo autorevoli e autoritari, oggi più docili e comprensivi: gli insegnanti. Come farsi rispettare? In base alla tipologia del rapporto e alla funzione che vogliamo perseguire, insegnanti e docenti possono mettere in atto delle diverse tipologie relazionali per cercare di ottenere obbedienza attraverso la relazione tra sé e gli alunni.
Ognuna di queste ha un diverso modo di ottenere disciplina attraverso l’obbedienza e la responsabilità. È necessario anche sottolineare che ogni modalità di relazione non comporta né una connotazione positiva, né una negativa.
Le cinque tipologie relazionali
Roberto Gilardi nel libro Insegnanti in regola. Regole e competenze per la gestione della classe, spiega le cinque tipologie relazionali:
- Relazione coercitiva. I metodi coercitivi sono i più utilizzati. Coercire significa obbligare una classe o un allievo a stare in silenzio, ad uscire dall’aula, a parlare, a dire e fare ciò che il docente vuole. Questa modalità relazionale è quella che vuole raggiungere la disciplina rispetto a una regola subito. Spesso essa può essere tradotta in: uso della forza fisica, psicologica, di ruolo.
- Relazione manipolativa. Manipolare significa modificare con le mani, ma non ha una valenza negativa. Per esempio quando un docente sposta i banchi, mettendo il più rumoroso più vicino alla cattedra: opera una manipolazione in funzione di una maggiore disciplina. «Premi e punizioni sono la più emblematica espressione di questa tipologia».
- Relazione competitiva. Ciò che cambia rispetto alle altre tipologie non sono le condizioni descritte bensì la struttura della relazione: è sempre più equilibrata e paritaria. All’altra persona infatti viene consentita maggiore libertà e possibilità di scelta. Qui c’è il confronto logico-argomentativo, che mira a influire sul pensiero dello studente per indurlo alla disciplina tramite la ragionevolezza.
- Relazione educativa. Educare significa favorire il processo di trasferimento, acquisizione, costruzione di valori, atteggiamenti e comportamenti personali. «Il vantaggio di questa tipologia è crescere persone responsabili, in opposizione a soldatini obbedienti e disciplinati».
- Relazione collaborativa. La collaborazione è focalizzata su due piani: il presente e il futuro. Risolvere un problema oggi ma facilitarne l’acquisizione per un domani. La disposizione grafica di questa relazione è quella del cerchio: tutti equidistanti dal punto centrale. Ma naturalmente è la più difficile da attuare.
INSEGNANTI IN REGOLA
Regole e competenze per la gestione della classe
di Roberto Gilardi
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