Il gioco per lo sviluppo delle abilità sociali dei ragazzi
Utilizzare il gioco per lo sviluppo delle abilità sociali dei ragazzi ha effetti positivi sui loro pensieri ed emozioni. Le attività pratiche infatti aiutano a promuovere l’interazione e crea un senso di coesione e connessione tra i partecipanti di un gruppo. Silvia Montanari nel libro “Dal branco al gruppo 2.0. Manuale di giochi in aula e in natura per la formazione di gruppi” condivide diverse possibili opportunità per realizzare in maniera semplice e veloce nuove esperienze didattiche.
Perché utilizzare il gioco per lo sviluppo delle abilità sociali dei ragazzi
Il gioco nella vita dell’individuo è necessario allo sviluppo e all’apprendimento dal punto di vista mentale, fisico e sociale a qualsiasi età. È dunque ideale integrarlo all’interno di percorsi formativi come strumento sociale capace di promuovere l’interazione e la connessione tra i partecipanti. Attraverso le esperienze pratiche infatti si possono stabilire le relazioni favorendo la cooperazione e il lavoro di gruppo, migliorare la comunicazione e problem solving, promuovere la solidarietà, l’empatia, lo sforzo fisico e la condivisione delle responsabilità.
Come sviluppare le abilità sociali dei ragazzi
Il Peer Education e il Cooperative Learning sono due diversi metodi educativi per le abilità sociali e relazionali caratterizzati da tempi e regole ben precisi e riconoscono la potenza del gioco per un cambiamento innovativo e positivo nel clima delle classi e nel sistema scolastico. L’esperienza pratica è messa al centro del piano formativo perché considerata il miglior modo di apprendere, conoscere ciò che ci circonda e affrontare le difficoltà. Questi sono:
- Peer Education: nata come modello di mutuo insegnamento negli Stati Uniti nel 1960 e poi impiegata con successo nel mondo anglosassone per la prevenzione dell’infezione HIV, permette agli studenti di sviluppare un pensiero critico sui comportamenti che possono ostacolare il proprio benessere fisico, psicologico e sociale. L’interazione con i pari rende i giovani gli educatori, il cui compito è condividere conoscenze ed esperienze. La classe diventa così un luogo motivante per l’apprendimento attivo e collaborativo mentre aumenta l’autostima individuale e la concentrazione.
- Cooperative Learning: sviluppa le capacità cognitive e sociali degli studenti attraverso un apprendimento inclusivo, impegnativo e collaborativo. Si riconoscono i suoi principi nell’interdipendenza positiva, nella responsabilità individuale e di gruppo, nell’interazione costruttiva, nell’attuazione di abilità sociali e nella valutazione di gruppo. Inoltre, si distinguono due tipologie. Il modello informale è applicabile nelle classi in frequenti brevi momenti di lavoro durante la giornata per raggiungere molteplici obiettivi didattici, come l’attivazione di conoscenze o l’esercizio di regole. A differenza, la struttura formale è applicabile nei momenti di lavoro più lunghi perché caratterizzata da una pianificazione delle attività divisa in attività di gruppo, individuali e di confronto.
DAL BRANCO AL GRUPPO 2.0
Manuale di giochi in aula e in natura per la formazione di gruppi
di Silvia Montanari
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