Il Consiglio di Cooperazione nelle scuole
La scuola può trasformarsi nel luogo dove i bambini imparano a gestire i conflitti, attraverso diversi metodi. Il Consiglio di Cooperazione ideato da Danielle Jasmin può essere un momento educativo di circa un’ora, da svolgere ogni settimana nelle scuole. Questo crea un clima benevolo, per maturare il rispetto reciproco, l’ascolto, l’aiuto e la fiducia nell’altro in un clima di pace, cooperazione e democrazia, come descrivono Paola Cosolo Marangon e Mauro Pucci, scrittori del libro “Come pesci in un acquario. Migliorare le relazioni nei gruppi educativi con il Consiglio di Cooperazione”.
Come realizzare il Consiglio di Cooperazione nelle scuole
Il Consiglio di Cooperazione è una riunione con al centro gli studenti e i loro comportamenti. Viene aperto usando la formula ‘il consiglio è aperto’, a cui segue il rito di riservatezza. Infatti, durante l’assemblea si parla solo di ciò che è accaduto in classe e ciò che viene detto rimane all’interno dell’aula. In particolare, l’insegnante, seduto in cerchio con gli alunni, ha il ruolo di conduttore. Si occuperà di far rispettare le regole, di valorizzare il gruppo e l’aiuto reciproco assicurandosi che ogni alunno si esprima liberamente e tranquillamente. Inoltre, le sue proposte hanno lo stesso valore di quelle degli alunni, perciò vengono analizzate e votate da parte di tutti. Durante la settimana, le situazioni e sensazioni degli studenti vengono scritte su un tabellone, diviso in colonne, e poi riprese nel Consiglio di Cooperazione.
Uno strumento per il Consiglio di Cooperazione nelle scuole
Il tabellone è diviso in cinque colonne, ciascuna con una funzione specifica. Le descriviamo in ordine di analisi:
- cosa fa stare bene: gli alunni descrivono i comportamenti corretti dei compagni. È importante congratularsi e valorizzare gli aspetti positivi perché fa venir voglia di continuare a ripeterli e imitarli. Nelle prime settimane è necessario insistere per far riempire la colonna, poiché di solito per i ragazzi è più facile riconoscere le emozioni negative. Ma col passare delle settimane, i momenti di tensione diminuiscono, tanto da rendere più facile il riconoscimento dei momenti buoni.
- cosa non va bene o con cosa non sono d’accordo: i bambini o i ragazzi scrivono brevemente la situazione e il nome dei protagonisti di azioni negative.
- riparazione della relazione: questa sezione viene riempita solo durante il Consiglio di Cooperazione, in seguito alla risoluzione di una situazione negativa. I gesti di riparazione, sono simboli di riconciliazione dopo una frattura relazionale e sono concordati con l’intera classe. Esempi sono il darsi la mano, il battere pugno contro pugno o gomito contro gomito.
- l’azione riparativa: se entro il mese successivo alla prima riparazione uno studente compie di nuovo un gesto che non fa star bene l’altro, tutta la classe aiuta il compagno a rendersi responsabile dei suoi comportamenti negativi. Fra quattro proposte si sceglie, attraverso il voto, un’azione riparativa che l’alunno dovrà svolgere nei giorni successivi e che viene spiegata nella colonna. Può essere fare un disegno, scrivere un biglietto di scuse, fare un massaggio, giocare insieme a ricreazione, dettare un testo da ricopiare, lavare il banco, aiutare a fare i compiti.
- i progetti: la classe vota per decidere qualcosa di allegro da fare insieme, senza costi economici.
COME PESCI IN UN ACQUARIO
Migliorare le relazioni nei gruppi educativi con il Consiglio di Cooperazione
di Paola Cosolo Marangon e Mauro Pucci
Scopri di più e sfogliane alcune pagine