Il confronto tra insegnanti e psicologi
Il confronto tra insegnanti è psicologi è uno di quegl’infiniti problemi scolastici che si presentano anche a causa delle molte relazioni presenti nell’intero istituto scolastico: ci sono quelle tra gli insegnanti, quelle tra insegnante-alunno, insegnanti-direttore, insegnanti-operatori scolastici e, con la presenza degli psicologi oggi, c’è anche la relazione insegnanti-psicologi.
Insegnanti e psicologi
Saverio Abruzzese, nel libro Un posto per parlare. L’ascolto a scuola, scrive:
I docenti hanno due atteggiamenti contrastanti nei confronti dello psicologo: da un lato viene considerato più o meno un salvatore che risolverà tutti i problemi della scuola, dall’altro viene vissuto come un rompiscatole, la cui presenza non potrà che provocare grane.
Non è escluso inoltre che questi due atteggiamenti siano compresenti nella stessa persona, il che rende il comportamento dell’insegnante persino ambivalente.
Lo psicologo, dal canto suo, si aspetta di essere accolto e che venga espressamente richiesta la sua collaborazione per la risoluzione dei problemi. Dunque: se non ci sono i problemi, lo psicologo non è necessario – secondo il docente chiaramente.
Insegnanti e psicologi: professionalità a confronto
Ricercare il consiglio dello psicologo da parte del docente e quindi affidargli l’alunno-problema, significa poi attribuire anche il relativo insuccesso a lui (o addirittura successo). Anche questo avviene nelle scuole ed è un modo per risolvere – anzi non risolvere – il problema.
Lo psicologo offre suggerimenti sul recupero di una certa situazione, ma quando nessuno ha voglia di ascoltarli, a partire dal docente che ha chiesto aiuto, allora questi consigli possono andare direttamente nel dimenticatoio. Infine, scrive Abruzzese:
Tutti credono che il mestiere dello psicologo sia quello di dare consigli, retaggi dei salotti televisivi, dove lo psicologo di turno è sempre fecondo di consigli. Con una differenza: in TV non si sa mai come va a finire. Facile “sparare” consigli su sconosciuti con cui non avrai mai un vero rapporto professionale.
UN POSTO PER PARLARE
L’ascolto a scuola
di Saverio Abruzzese
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