Cronache dal Futuro / 25-03-2021
Continua la raccolta di testi Cronache dal futuro, lo spazio aperto ai ragazzi e alle ragazze che immaginandosi nel futuro raccontano a un interlocutore da loro scelto ciò che hanno vissuto, capito, provato durante i mesi della pandemia che ha imposto di ‘non vivere’ la loro età come i loro coetanei avevano fatto prima. Un tempo diverso raccontato però dai ragazzi attraverso la scrittura e una maschera da loro disegnata. I testi costituiscono un materiale vivo, palpitante e ricco. E ci dicono che “i ragazzi sapranno fare meglio di noi”. Dobbiamo solo ascoltarli. Buona lettura.
L’intera Italia si è fermata
Sono trascorsi 20 anni da uno degli accadimenti che ha sconvolto l’interno mondo, ha rivoluzionato il metodo di fare didattica e del lavoro, cambiando così la nostra vita quotidiana. A marzo 2020 l’intera Italia si è fermata e anche il resto del mondo. Nessuno si aspettava tutto ciò, ma col tempo abbiamo imparato a conviverci finché è stato sconfitto.
Ritornando a marzo, tutta Italia è stata messa in quarantena per due lunghissimi mesi pieni di incertezze, di gente che ha perso il lavoro. Io e la mia famiglia in quei due mesi siamo rimasti chiusi in casa cercando di trovare qualcosa per farci passare il tempo. La mattina io facevo sempre lezione online, era molto strano all’inizio però era anche molto comodo. A fine quarantena, piano piano, siamo ritornati nella quotidianità a rincontrare gli amici e la famiglia. Poter uscire e andare in giro, ma ad una condizione: dovevamo tutti mantenere le distanze l’uno dall’altro e usare la mascherina che nessuno sopportava. Insomma, l’estate è passata velocissima e ritornammo a scuola finalmente. Una scuola diversa da tutti gli altri anni, una scuola con distanziamento sociale e classi divise in due.
Che dire, il coronavirus ci ha cambiati tutti, ha fatto soffrire un sacco di gente e ne ha portato via tanta, un periodo buio per tutti ma che comunque siamo riusciti a gestire, con difficoltà, ma ne siamo usciti. La gente si ricorderà di questo, ma in realtà bisogna ricordarsi di tanti altri fatti: le diverse catastrofi che sono successe durante l’anno, come gli incendi in Australia e negli Stati Uniti, le bombe esplose a Beirut in Libano, uno dei movimenti più importanti, il BLM (Black Lives Matter), che è riuscito a prendere voce e a unire milioni di persone contro il razzismo e il sistema, soprattutto negli Stati Uniti contro la brutalità della polizia. Un anno davvero movimentato, eh?
Il covid-19 ha mostrato la vera faccia delle persone
Sono trascorsi 20 anni dalla comparsa del Covid-19. Il virus che tutti avevano sottovalutato e considerato una semplice influenza. È stato un anno difficile per tutti, soprattutto il periodo di quarantena. Sinceramente io sono stata bene, non mi mancava affatto la vita sociale e preferivo la didattica a distanza alla scuola: meno stress, dormivo di più e avevo molto tempo libero per prendermi cura di me stessa. Insomma, il periodo di quarantena mi ha fatto molto bene: sono cresciuta come persona e ho avuto modo di educarmi su certi argomenti importanti per me e che dovrebbero esserlo per tutti.
Il Covid-19 ha mostrato la vera faccia delle persone: una volta scoperto che veniva da Wuhan, in Cina, si sono manifestate forme di razzismo e xenofobia gratuite verso gli asiatici e gli immigrati in generale. Sapevamo già che non piacevano, la gente ha solo trovato un modo per non passare per razzista: importa di più questo che non esserlo davvero. Tutto a un tratto gli immigrati erano diventati i portatori del virus e alcuni politici si sono serviti di questo per propaganda. Ora non voglio inoltrarmi troppo su questo argomento. Insomma, avevamo capito che c’era ancora tanto odio nel mondo.
Il rientro a scuola è stato molto strano, non ci credevo, mi sembrava un sogno. Speravo solo che la gente fosse responsabile, ma purtroppo tanti non avevano capito, ad esempio, che la mascherina deve coprire anche il naso per proteggere se stessi e gli altri. Non sapevamo quanto tempo sarebbe andata avanti così, ma avevo tanta paura per me e la mia famiglia. In poche parole stavamo vivendo nel bel mezzo di una pandemia, era tutto cambiato. In classe tutti con la mascherina e distanziati, mi mancava avere un compagno di banco.
Per saperne di più sul progetto Cronache dal futuro, leggi l’articolo introduttivo in cui Raffaela Mulato racconta questo progetto per dar voce ai giovani.
Cronache dal futuro è anche una proposta che vorremmo rendere virale (e virtuosa). Che tu sia un docente, un educatore o un genitore, proponila ai ragazzi e invitali a inviare i loro scritti e le loro maschere per e-mail a informazione@lameridiana.it. Troveranno spazio sul nostro blog, dove saranno pubblicati insieme alla maschera che li accompagna.