Cronache dal futuro / 22-07-2021
Continua la raccolta di testi Cronache dal futuro, lo spazio aperto ai ragazzi e alle ragazze che immaginandosi nel futuro raccontano a un interlocutore da loro scelto ciò che hanno vissuto, capito, provato durante i mesi della pandemia che ha imposto di ‘non vivere’ la loro età come i loro coetanei avevano fatto prima. Un tempo diverso raccontato però dai ragazzi attraverso la scrittura e una maschera da loro disegnata. I testi costituiscono un materiale vivo, palpitante e ricco. E ci dicono che “i ragazzi sapranno fare meglio di noi”. Dobbiamo solo ascoltarli. Buona lettura.
Andrà tutto bene
Cara Martina, sono passati vent’anni da quando la pandemia ci ha portati a cambiare le nostre abitudini.
Sembrava tutto innaturale quando all’improvviso ci venne tolta la libertà di poter vivere la nostra vita nel migliore dei modi.
Tutto il mondo si era bloccato, non si poteva più viaggiare, scoprire diverse culture, incontrare nuove persone e magari poter continuare a ricevere il calore di un abbraccio.
In quell’anno, tutto era diventato preoccupante, la gente aveva terrore ed era costretta a rimanere in casa. Esatto, la gente era costretta a rimanere a casa per tutelare la salute propria e quella degli altri.
Mi ricordo i primi assalti nei supermercati, per la paura di rimanere in casa senza mangiare.
Tuttavia, i giorni passavano e sembrava come se il giorno e la notte fossero quasi la stessa cosa. Insomma, dovevi inventarti qualcosa di nuovo e meraviglioso per non soffermarti lì a riflettere.
Le giornate scorrevano lentamente, i giornali erano pieni di notizie molto forti, come per esempio: la chiusura delle scuole, le misure restrittive per i bar e i ristoranti, il divieto di uscire dal Comune di residenza, la proibizione di assembramenti e centinaia di decessi quotidiani.
Tutto questo era un dolore per tutti noi, me compresa.
Ma uno di quei giorni, nel mio quartiere, un signore decise di trasmettere positività. Infatti, decise di regalare festosità alla gente partecipando ad un “flash mob”. Per me è stato indimenticabile quel momento perché, per un attimo, ho visto l’entusiasmo e il sorriso delle persone. Inoltre, ricordo quando la gente si affacciava ai balconi per godersi una mezz’ora di musica e con gli striscioni con scritto “andrà tutto bene”.
Durante quella pandemia, ho rinforzato i rapporti all’interno della mia famiglia e scoperto nuovi hobby e passioni.
Non sempre andava tutto liscio come l’olio, questa situazione cominciava ad essere pesante perché si passavano ore e giorni davanti ad uno schermo a studiare e a fare progressi. Il mio stato d’animo iniziava a cambiare, avevo sbalzi d’umore molto forti e l’ansia iniziava ad essere parte di me. Quante notti passate sul letto, senza riuscire a chiudere occhio: sembrava che l’insonnia avesse preso il sopravvento.
Mi piacerebbe menzionare questa data, il 31-12-2020, ovvero la vigilia di capodanno. Quella famosa vigilia ha portato al silenzio e alla riflessione. Quel giorno le strade erano deserte, mancava il calore della gente che festeggiava in piazza, attendendo con gioia il nuovo anno.
Nel nuovo anno, continuavano le restrizioni e le giuste precauzioni, ovvero guanti, mascherina e disinfettante per le mani. Per giunta, anche in quell’anno le restrizioni cambiavano costantemente, ovvero l’apertura e chiusura dei bar, ristoranti e della scuola.
In ogni caso, in quel nuovo anno per me iniziarono a vedersi piccoli miglioramenti, l’insonnia era scomparsa e un po’ di tranquillità compariva in tutti noi.
Infine, personalmente ritengo che tutto questo evento storico, ci ha portati al cambiamento di noi stessi, a scoprire quali sono i valori essenziali della vita e, soprattutto, a sapere cosa significa essere in bilico tra la vita e la morte.
In quei giorni tremendi ho promesso a me stessa di non dare nulla per scontato perché la vita è una e va apprezzata così com’è.
Per saperne di più sul progetto Cronache dal futuro, leggi l’articolo introduttivo in cui Raffaela Mulato racconta questo progetto per dar voce ai giovani.
Cronache dal futuro è anche una proposta che vorremmo rendere virale (e virtuosa). Che tu sia un docente, un educatore o un genitore, proponila ai ragazzi e invitali a inviare i loro scritti e le loro maschere per email a informazione@lameridiana.it. Troveranno spazio sul nostro blog, dove saranno pubblicati insieme alla maschera che li accompagna.