Cronache dal futuro / 14-01-2021
Avviamo oggi, con i primi testi, Cronache dal futuro, lo spazio che apriamo ai ragazzi e alle ragazze che immaginandosi nel futuro raccontano a un interlocutore da loro scelto ciò che hanno vissuto, capito, provato durante i mesi della pandemia che ha imposto anche a loro di ‘non vivere’ la loro età come i loro coetanei prima di loro. Un tempo diverso raccontato però dai ragazzi attraverso la scrittura e una maschera da loro disegnata. Oggi i primi due testi, opera di due studenti di classe quinta della scuola secondaria, insieme alla prima delle 21 maschere realizzate dagli studenti e dalle studentesse di Raffaela Mulato. I testi costituiscono un materiale vivo, palpitante e ricco. E ci dicono ‘che i ragazzi sapranno fare meglio di noi’. Dobbiamo solo ascoltarli. Buona lettura.
Testimone di un periodo che ha cambiato il mondo
Se tra 20 anni mi trovassi a raccontare ad un ragazzo il periodo della mia adolescenza/passaggio all’età adulta, nel 2020, sicuramente finirei per sembrare un regista di film d’azione, di drama, di commedie e probabilmente pure di horror. Ne sono successe di tutti i colori, non c’è mai stato un periodo in cui si poteva avere la conferma di poter stare tranquilli, se non i primi giorni dell’anno. Questo potrebbe essere stato un fattore positivo nell’ambito della nostra crescita personale.
Da semplici adolescenti che eravamo ci siamo trovati ad affrontare un problema che ha stravolto completamente la nostra quotidianità, ci siamo adattati a quello che fino ad un anno fa sembrava fantascienza. Ci sarà di grande aiuto per affrontare e dare la giusta importanza al mondo del lavoro; per quanto riguarda l’aspetto sociale ci ha mostrato quanto sia necessario l’aiuto di tutti in situazioni come questa e ci ha reso coscienti del fatto che la natura sia strettamente collegata alle nostre azioni. Abbiamo visto purtroppo scene terribili e vissuto tutti momenti di ansia e paura, ma siamo riusciti rialzarci e tornare a sorridere.
L’adolescenza è il periodo più bello, dove si esce ogni sera, dove al mondo del lavoro ci si pensa domani, dove la paura di affrontare il mondo è ancora nell’uovo. Il virus ha fatto sì che questa tranquillità si distruggesse rendendoci adulti prima. Le giornate erano un salto continuo dal divano al letto, alternato a qualche pensiero sul proprio futuro. Ho capito chi erano i miei veri amici poiché una volta distanti si sente la necessità di vedere prima di tutto determinate persone.
Le mie previsioni per quell’anno le ho viste sfumare in un attimo, l’anno dei miei 18 anni, l’anno in cui finalmente potevo mettere in pratica la firma provata su centomila foglietti gli anni precedenti, l’anno in cui ero pronto a prendermi completamente le mie responsabilità.
Nonostante tutto sono felice, perché bisogna essere felici, siamo ancora qui e siamo testimoni di un periodo che ha cambiato il mondo.
Cambiamenti e rivoluzioni
Non so a chi sarà indirizzata questa lettera. Ai miei figli? Al mio fidanzato? Alla mia amica? Chi lo sa. So solo che il futuro è molto incerto. Questo l’ho capito grazie al 2020.
Non mi soffermerò a raccontarti cosa è successo, sicuramente ne avrai sentito parlare. Più che altro volevo raccontarti come quanto tutto questo mi abbia cambiato.
Se proprio devo essere onesta e concreta, quest’anno è stato il peggiore della mia vita, ma in un certo senso anche il mio preferito. Ecco vedi, è un po’ contraddittorio, ma ora te lo spiego meglio.
Mi sono sempre piaciuti i cambiamenti e le rivoluzioni. Non sono piacevoli, questo sì, ma portano a qualcosa di molto più grande di quanto sembri. A qualcosa che ti cambierà per sempre. Molte persone che conosco, ora non mi riconoscono più e non li biasimo. Penso che quest’anno mi abbia aperto gli occhi, dopo anni di profonda sonnolenza. Non sono mai stata così persa ma allo stesso tempo me stessa prima d’ora. È difficile spiegare ciò che sto provando, non sono una persona che si apre facilmente. Forse non so ancora quale sia la mia meta, forse è solo un altro grande punto di domanda o un vicolo cieco.
Ma quello che sento è qualcosa di diverso dal solito, sento che sono in una fase di rivoluzione, insieme al mondo.
Per saperne di più sul progetto Cronache dal futuro, leggi l’articolo introduttivo in cui Raffaela Mulato racconta questo progetto per dar voce ai giovani.
Cronache dal futuro è anche una proposta che vorremmo rendere virale (e virtuosa). Che tu sia un docente, un educatore o un genitore, proponila ai ragazzi e invitali a inviare i loro scritti e le loro maschere per email a informazione@lameridiana.it. Troveranno spazio sul nostro blog, dove saranno pubblicati insieme alla maschera che li accompagna.