Cronache dal Futuro / 01-04-2021
Continua la raccolta di testi Cronache dal futuro, lo spazio aperto ai ragazzi e alle ragazze che immaginandosi nel futuro raccontano a un interlocutore da loro scelto ciò che hanno vissuto, capito, provato durante i mesi della pandemia che ha imposto di ‘non vivere’ la loro età come i loro coetanei avevano fatto prima. Un tempo diverso raccontato però dai ragazzi attraverso la scrittura e una maschera da loro disegnata. I testi costituiscono un materiale vivo, palpitante e ricco. E ci dicono che “i ragazzi sapranno fare meglio di noi”. Dobbiamo solo ascoltarli. Buona lettura.
Vivere con la consapevolezza che non siamo invincibili
Il 2020 non è stato un anno felice: da un giorno all’altro abbiamo cambiato il nostro stile di vita.
Un virus proveniente dalla Cina, il Covid, ha stravolto le nostre vite.
Inizialmente ci avevano detto che era una semplice influenza, quindi tutti abbiamo sottovalutato la questione, poi però i posti negli ospedali si riempivano e morivano le prime persone: la faccenda si faceva seria.
Siamo stati obbligati ad indossare le mascherine, tenere le distanze dalle persone, evitare il più possibile i contatti: baci, abbracci, strette di mano, TUTTO VIETATO. La situazione era degenerata, così per arginare il problema lo Stato ha dichiarato il lock down, tutto congelato, tutti a casa bloccati per più di tre mesi.
L’economia collassata, la scuola fatta attraverso chiamate meet, non si potevano vedere amici e parenti: l’unica cosa concessa era fare delle passeggiate vicino a casa per respirare un po’ di aria fresca e vedere qualcosa di diverso oltre le 4 mura di casa.
Tantissime le persone morte in tutto il mondo, si trattava infatti di una pandemia mondiale.
L’estate però dato che la situazione nel nostro Paese era migliorata c’era un barlume di normalità, ovviamente sempre con mascherine e mille attenzioni.
Tutte le case farmaceutiche in fermento per trovare un vaccino e dare così fine a questa situazione spiacevole.
Questo vaccino finalmente dopo un anno fu trovato, ma non furono in molti a vaccinarsi, perché non era stato testato abbastanza e c’era molta paura.
L’economia era collassata, l’Italia che già non godeva di una situazione idilliaca se la cavò niente male, lentamente il commercio e le imprese ripartirono, le quali con fatica riuscirono a tornare alla normalità.
La situazione che si era creata ci insegnò molto.
Avevamo compreso che le nostre azioni incidono sulle vite altrui, proteggendo noi stessi proteggevamo anche chi ci stava intorno e quindi le persone a noi care.
Avevamo capito l’importanza delle semplici azioni: infatti, anche solo andare al supermercato o a scuola erano cose che non rientravano più nella nostra quotidianità, dopo il periodo di lock down abbiamo imparato ad apprezzare le libertà anche quelle più sciocche.
Dopo qualche anno circa nel 2024 la situazione era tornata normale, con il tempo i nostri organismi avevano sviluppato gli anticorpi per sconfiggere questo virus.
Per i primi anni la paura della manifestazione di un nuovo virus era tanta, la si percepiva nell’aria, nelle azioni delle persone che ormai evitavano il più possibile i contatti fisici.
Poi la situazione andò scemando, tutto nelle nostre vite per fortuna ritornò normale ed eccoci qui a oggi nel 2040. Il 2020 sembra così distante ma è in realtà così vicino, bisogna sempre vivere con la consapevolezza che non siamo invincibili ma può accadere qualsiasi fatto nel mondo che stravolga le nostre vite, così, da un giorno all’altro.
Un’esperienza che ha messo alla prova tutto il mondo
Quando avevo 18 anni, ho vissuto una situazione un po’ “strana”. Nel giro di pochi mesi ci siamo trovati tutti a vivere nel mezzo di una pandemia globale causata dal covid-19, un virus che provocava polmoniti, febbre e altri sintomi. C’è stato un lockdown di quattro mesi che ha in parte distrutto lo Stato. Personalmente mi sono impegnata a mantenere le distanze e a seguire le linee guida per la sicurezza, perché abitando con la nonna volevo evitasse qualsiasi tipo di contagio che avrebbe potuto, poi, metterla in pericolo.
Passati i quattro mesi e tornati più o meno a una vita ‘normale’ stiamo sempre seguendo le regole, anzi la maggior parte dei cittadini lo sta facendo, perché sono sempre presenti coloro che vanno “contro” anche se provocano pericolo per loro stessi e per gli altri. Nonostante questo è stata un’esperienza che ha messo alla prova tutto il mondo che ha reagito abbastanza bene anche se è stato molto pesante.
Per saperne di più sul progetto Cronache dal futuro, leggi l’articolo introduttivo in cui Raffaela Mulato racconta questo progetto per dar voce ai giovani.
Cronache dal futuro è anche una proposta che vorremmo rendere virale (e virtuosa). Che tu sia un docente, un educatore o un genitore, proponila ai ragazzi e invitali a inviare i loro scritti e le loro maschere per e-mail a informazione@lameridiana.it. Troveranno spazio sul nostro blog, dove saranno pubblicati insieme alla maschera che li accompagna.