Contrastare l’antiziganismo attraverso la decostruzione degli stereotipi
In che modo possiamo contrastare l’antiziganismo verso le comunità Rom e sinti, attraverso la decostruzione degli stereotipi? Il libro “ROMantiche e nuove storie“ di Dario Abrescia e Tiziana Mangarella fornisce riflessioni e strumenti pratici per promuovere empatia e superare i pregiudizi.
La decostruzione degli stereotipi per contrastare l’antiziganismo
Cambiare punto di vista per allenare l’empatia e l’accoglienza delle diversità è un processo importante per contrastare l’antiziganismo, un fenomeno di odio e pregiudizio verso i popoli Rom, sinti e altre comunità che hanno condiviso una storia di discriminazioni. Un processo che necessita di ricerca e riflessione sulle comunità che definiamo diverse da noi.
Contrastare l’antiziganismo: andare oltre gli stereotipi
L’antiziganismo nasce dalla disinformazione e dalla propaganda politica. Dunque, non conoscere ci rende vulnerabili, ma è una condizione che può essere sanata cominciando ad imparare, a qualsiasi età e in qualsiasi momento. L’Italia è tra i paesi europei dove si registra il livello più alto di intolleranza verso i Rom. Il primo passo per contrastare l’antiziganismo è la decostruzione degli stereotipi più diffusi nei riguardi di queste popolazioni. In particolare, i più comuni pregiudizi in Italia sono:
- “Siamo invasi dai Rom”: la maggioranza degli italiani non sa con precisione quanti sono i Rom e i sinti in Italia. Secondo le stime la presenza dei Rom nel territorio europeo è uguale in tutte le nazioni e, in particolare, in Italia è minore rispetto ad altri paesi come l’Ungheria, la Spagna e la Repubblica Ceca.
- “Se ne tornino a casa loro”: sin dal XV secolo le comunità Rom si sono stabilite in Italia. Dunque, molti Rom sono già a casa loro e circa un Rom su due è cittadino italiano.
- “I rom sono nomadi”: solo una minoranza di essi è legata ad attività di spettacolo e intrattenimento itinerante, come giostrai e circensi. Dunque, gran parte dei Rom vive in abitazioni stabili o, per scelta delle amministrazioni cittadine, vive in “campi” isolati dal resto della città.
- “Stanno bene così”: i Rom hanno un’aspettativa di vita inferiore a quella della popolazione maggioritaria. Hanno alti tassi di morbilità, soprattutto nell’ambito delle patologie cardiovascolari, metaboliche e osteoarticolari, e di diffusione di infezioni delle vie respiratorie e parassitosi intestinali.
- “I Rom sono rumeni”: i Rom sono diffusi in tutto il mondo. Alcuni Rom hanno nazionalità romena, e alcuni cittadini romeni sono Rom, ma non bisogna farsi confondere dall’assonanza del nome.
- “I Rom sono geneticamente dediti all’illegalità”: la responsabilità penale secondo l’articolo 27 della Costituzione Italiana è personale, dunque estenderla pregiudizialmente a interi gruppi o nazionalità è sinonimo di razzismo.
- “I Rom sono segretamente ricchi”: molti Rom vivono in emergenza abitativa senza servizi, acqua corrente, energia elettrica e riscaldamento. Inoltre, è probabile che, come la maggior parte della popolazione italiana, abbiano visto diminuire il loro reddito, poiché condividono le dinamiche socioeconomiche che attraversano l’Italia.
- “I Rom sono tutti uguali”: invece è una popolazione variegata in cui si ritrovano differenti nazionalità, religioni, stili di vita, professioni, condizioni socioeconomiche e varietà linguistiche.
- “I Rom fanno molti figli”: come per i Paesi europei negli ultimi anni il tasso di natalità nelle famiglie Rom sta diminuendo in modo costante, accompagnato da un innalzamento dell’età in cui viene concepito il primo figlio.
Politica e decostruzione degli stereotipi contro l’antiziganismo
Dal 2016 il Comitato per l’eliminazione della discriminazione razziale dell’ONU, il CERD, per evitare che i mezzi di comunicazione promuovano stereotipi, raccomanda ai Paesi Europei di prendere misure giudiziarie per contrastare l’hate speech su internet e di preferire politiche lontane dai discorsi d’odio e la diffusione di idee basate sulla superiorità etnica.
ROMantiche e nuove storie
Percorsi e strumenti per contrastare xenofobia e antiziganismo
di Abrescia Dario, Mangarella Tiziana