Come educare alla nonviolenza
Si può educare alla nonviolenza?
Legare la teoria con la pratica della nonviolenza proponendo esperienze permette di imparare a gestire i conflitti e acquistare capacità tali da saper riequilibrare i rapporti sociali verso la giustizia e il rispetto di ciascuno, così da incamminarsi sulla strada della nonviolenza nei contesti di vita e di impegno.
Tre modalità per educare alla nonviolenza
Alfredo Panerai e Pio Castagna nel libro “Apprendere attraverso la nonviolenza. Vivere, educare, insegnare nella società di oggi” consigliano tre modalità di educare alla nonviolenza che insegnanti ed educatori possono mettere in atto nelle scuole o in percorsi di formazione per adulti, come strumento per il cambiamento sociale verso la pace.
Il consiglio di cooperazione
Il consiglio di cooperazione per insegnanti ed educatori di gruppi giovanili, come scout e catechismo, propone un dialogo pacifico, democratico e utile a risolvere o riflettere su problematiche interne ed esterne. La riunione avviene con l’adulto e tutti i ragazzi del gruppo per analizzare, comprendere i vari punti di vista, pianificare, proporre e valutare soluzioni sulla problematica centrale della discussione. Ogni bambino è riconosciuto nella sua totalità, con i suoi pregi e difetti, e accettato nelle sue diversità, soprattutto sociali e culturali.
Didattica laboratoriale e partecipativa
Nella scuola la didattica laboratoriale e partecipativa è fondamentale nelle scuole perché coinvolgerebbe una fascia enorme di popolazione e richiamerebbe nuove conoscenze e produzione di nuove idee attraverso il confronto con gli altri. Inoltre, vivere esperienze nonviolente attraverso la modalità laboratoriale permette di soddisfare le tre dimensioni di un percorso formativo, cioè il sapere, il saper fare e il saper essere oltre che avvicinare le persone alla non violenza.
Training nonviolento
Il training nonviolento è un metodo caratterizzato da momenti diversi che chi si occupa di formazione può condividere insieme ad un gruppo di adulti in percorsi fini ad educare alla nonviolenza. Il training nonviolento necessita di un gruppo coeso, perciò la prima fase è quella di conoscenza, seguita dall’esposizione dello scopo dell’incontro e l’analisi della situazione attuale. Attraverso i compiti e gli esercizi ogni partecipante impara nel concreto a non approfittare delle debolezze altrui, a non imporre la propria idea sulle altre, a non giudicare gli altri e ad avere rispetto. Infine, le riflessioni individuali e di gruppo valorizzano i risultati ottenuti e l’intero percorso formativo.
APPRENDERE ATTRAVERSO LA NONVIOLENZA
Vivere, educare, insegnare nella società di oggi
di Pio Castagna e Alfredo Panerai
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