«Dall’essere educatore al divenire comunità che educa e si educa a coltivare l’umanità che ha ed è. Un processo da provare, nel quale misurarsi e sperimentarsi, perché la comunità si fa educando ed, educando, si fa comunità.»
– Quindici Molfetta sul convegno Coltivare umanità (Leggi di più)
«”Non un convegno ma una occasione per sperimentare, capire, come il talento e la professionalità di ognuno possono fare rete generando processi educativi e comunità capaci di risvegliare, riappropriarsi della propria capacità generativa di umanità. Che poi è quella che ognuno di noi cerca negli altri e chiede dagli altri.” Trenta tra relatori, formatori e facilitatori, 16 gruppi di scontro/incontro, speech esperienziali, due momenti plenari.»
– Redattore Sociale segnala il convegno Coltivare umanità (Leggi di più)
«Numerose occasioni, dunque, per confrontarsi, apprendere, sperimentare, approfondire, partendo da un semplice presupposto: l’educare oggi deve guardare alla vita, non solo presente, ma anche futura. «Oggi raccogliamo i segni tracciati nel passato,» spiega la direttrice di edizioni la meridiana, Elvira Zaccagnino, «Oggi, soprattutto, ognuno di noi traccia il segno che le generazioni future raccoglieranno, spezzeranno, continueranno. In poche parole, siamo noi oggi che decidiamo il futuro degli altri e, educando gli altri, i cittadini che saranno. Siamo noi oggi, cioè, che disegniamo il mondo che verrà.»
– PugliaLive sul convegno Disegnatori di futuro (Leggi di più)
«La casa editrice “la meridiana” che ha sede a Molfetta rinnova anche quest’anno, attraverso il convegno nazionale ‘Disegnatori di futuro. Educare al tempo che verrà’, l’incontro che avvia le occasioni formative per la scuola e le realtà che si occupano di educazione e cura.»
– Quindici Molfetta sul convegno Disegnatori di futuro (Leggi di più)
«Il 30 novembre e il 1° dicembre continua l’esperienza di Alchimie partecipative. Sperimentare insieme il cambiamento. I saperi e le competenze di ognuno che sceglierà di esserci impareranno ad armonizzarsi con i saperi e le competenze degli altri. In fondo il cambiamento si sperimenta solo cambiando insieme.»
– Fly-tv sul seminario in due giornate Alchimie partecipative (Leggi di più)
«”[…] quanto accade nella scuola – scrive l’autrice – non è altro che lo specchio fedele di ciò che avviene fuori, nella vita di tutti i giorni”. Ecco spiegata la necessità di prestare particolare attenzione all’ambiente scolastico e alla didattica, cercando di adottare metodi efficaci per favorire e promuovere l’integrazione.»
– Integrazione Migranti.Gov (Leggi di più)
«Il libro di Silvia Rizzello, giornalista freelance, mediatrice interculturale e docente di didattica dell’italiano per stranieri, edito dalle edizioni la meridiana, nasce da esperienze nelle scuole di ogni ordine e grado e propone percorsi di incontro culturale nei quali la mediazione ha proprio il compito di far attraversare a tutti i protagonisti del mondo scuola le frontiere che ci rendono sconosciuti, estranei, gli uni agli altri e generare modelli di convivenza possibili anche se inediti.»
– Lo Jonio (Leggi di più)
«Le prime esperienze sessuali degli adolescenti. Ragazzi che bruciano le tappe, vivono i loro approcci molto giovani […]. Nessuna mediazione e spiegazione alle ‘lezioni’ di vita che scoprono attraverso internet. Da qui la necessità di riproporre un libro che, malgrado siano trascorsi quattordici anni dalla sua prima uscita, è ancora molto richiesto per la sua attualità.»
– Il Gazzettino Nazionale (Leggi di più)
«L’abuso sessuale sui minori «è un reato tanto brutto» (frontespizio) e «un tema scomodo» (p. 9), perciò è essenziale affrontarlo sotto diversi punti di vista. È quanto si propone di fare Angela Rinaldi – dottoranda della Facoltà di Scienze Sociali della Pontificia Università Gregoriana a Roma e collaboratrice del Centre for Child Protection dello stesso Ateneo – con questo libro, che si apre con una prefazione del gesuita p. Hans Zollner e con una breve introduzione.»
– La civiltà cattolica (Leggi di più)
«Gli spunti offerti nel libro costituiscono una piccola parte della riflessione sulla piaga degli abusi nella Chiesa. Lavorare sulla formazione umana e su una retta concezione del potere, sulla base di un approccio antropocentrico concentrato sulla dignità della persona, potrebbe costituire un deterrente per eventuali abusi futuri nonché permettere alle autorità e alle personalità competenti di fornire la giusta assistenza anche agli abusatori.»
– L’Osservatorio Romano (Leggi di più)
«Dracula di Bram Stoker, il classico della letteratura gotica che ha reso celebre il Conte Dracula, è da oggi disponibile in INBook, libri in simboli accessibili dedicati a chi si rapporta con difficoltà ai testi tradizionali a causa di disabilità linguistiche o cognitive, grazie al volume edito da edizioni la meridiana.»
– Classtravel (Leggi di più)
«Un grande classico dell’horror che narra le avventure del mitico Conte Dracula, ora diventa accessibile grazie alla collana editoriale “Parimenti. Proprio perché cresco”, nata da un progetto condiviso tra edizioni la meridiana, il CDH/Accaparlante di Bologna e l’Associazione Arca Comunità “l’Arcobaleno” Onlus di Granarolo – Bologna, e sotto la supervisione del Centro Studi INBook.»
– tra le segnalazioni dei libri per ragazzi di Io Donna (Leggi di più)
«Dopo “Il diario di Anna Frank”, la seconda pubblicazione INBook è “Dracula” di Bram Stoker.»
– tra le segnalazioni di LiberWeb (Leggi di più)
«Una collana che vuole essere un ponte tra disabilità e cultura, perché il piacere della lettura non conosca barriere. E, soprattutto, un tassello di un mosaico più grande a cui lavorare insieme per un mondo che sia, concretamente, per tutti.»
– Persone con disabilità (Leggi di più)
«Dracula segue infatti Il diario di Anna Frank, pubblicato lo scorso dicembre 2017, che ha consentito di portare nelle scuole, nelle biblioteche e in libreria la storia della ragazza ebrea e del suo diario in una modalità accessibile davvero a tutti, come merita un racconto tanto potente e fondamentale per comprendere un nero capitolo della storia umana.»
– Redattore sociale (Leggi di più)
«“Il mio nome è Jonathan Harker e sono un avvocato. Vivo e lavoro a Londra. Ho deciso di scrivere un diario su questa avventura. Con il diario posso ricordare meglio il viaggio in Transilvania nel castello del conte Dracula…”. Così inizia una delle più conosciute e affascinanti storie per ragazzi, il capolavoro gotico “Dracula” scritto dall’irlandese Bram Stoker nel 1897. Le atmosfere cupe e tetre si susseguono in un crescendo di emozioni e paure che ci conducono nel castello del vampiro più famoso del mondo.»
– SuperAbile Inail (Leggi di più)
«Giovani adulti che, avendo già utilizzato il modello INBook da bambini, si ritrovano, crescendo, privi di strumenti utili a continuare le loro letture: è a loro che si rivolge l’editore La Meridiana con la
collana denominata “Parimenti. Proprio perché cresco”, fatta appunto di libri in simboli accessibili (INBook), dedicati a chi si rapporta con difficoltà ai testi tradizionali, a causa di disabilità linguistiche o
cognitive.»
– Superando.it (Leggi di più)
«Costruito, nel rispetto dell’originale, come un puzzle di diari e testimonianze di diversi personaggi, anche il Dracula di Parimenti racconta la storia del celebre vampiro della Transilvania a partire dal primo incontro tra questi e l’avvocato Jonathan Harker, chiamato a gestire per lui una trattazione immobiliare a Londra.»
– Di.To (Leggi di più)
Filastrocche sul cuscino all’interno della rassegna LibriAmo a Trinitapoli (Leggi di più)
«Come mai le “Filastrocche sul cuscino”? E’ un libro che parla delle emozioni più frequenti che possono provare i bambini. Ne parla mettendo in scena un altro animaletto dolce e delizioso come essere un piccolo bruco.»
– Valle Sabbia News (Leggi di più)
«Giunge al termine il progetto dell’IC Manzoni Poli “Pietre, Trame e nuvole” con la presentazione giovedì 28 giugno, alle ore 18, presso la scuola Giulio Cozzoli, del libro “Guardiani del passato. Un’avventura da non dimenticare”, edito dalla casa editrice La meridiana.»
– Molfetta Live (Leggi di più)
«Le parole di questo libro non sono state scelte dall’autrice che, come dice lei stessa, ha «intrapreso un viaggio in posizione di domanda». Ma Alessandra Erriquez ha avuto la delicatezza e la sensibilità di prendersene cura, trattarle con rispetto e senso di responsabilità. Le parole, del resto, le sono state affidate dai genitori per raccontare e raccontarsi e arrivare poi a una specie di filo conduttore, che non è la speranza, la fede e nemmeno il riscatto. È, “banale come il bene”, l’amore.»
– 4.0 Blog (Leggi di più)
«“Ho scelto le parole” offre una riflessione sul tema delicato della genitorialità, e in particolare su ciò che accade quando questa incontra il dolore del proprio figlio, per la sua morte, per la malattia o la disabilità, per la violenza subita o agita. Cosa s’offre ad un figlio che soffre? Questa la domanda di partenza, che ha fatto intraprendere all’autrice quello che lei definisce un viaggio dal Veneto alla Puglia faccia a faccia col dolore, raccogliendo 7 storie di altrettante famiglie.»
– Borderline 24 (Leggi di più)
«Questo libro è lo strumento pensato per parlare d’amore ai bambini della scuola materna ed elementare. Le storie e le illustrazioni sono arricchite di alcuni contributi per accompagnare alla lettura e supportare i genitori, gli insegnanti, gli adulti di riferimento […]»
– Vita e Salute (Leggi di più)
«Partendo dal presupposto che oggi di amore si parla poco, a meno che non sia quello patologico all’origine dei numerosi fatti di cronaca riportati in giornali e telegiornali, il libro nasce dall’esigenza di fornire agli adulti – genitori, ma anche insegnanti, educatori, operatori sociali, ecc. – uno strumento per parlare ai bambini dell’amore e avviarli a percorsi di educazione affettiva.»
– Caffè Libero (Leggi di più)
«Salvare i ragazzi di camorra conviene a tutti. “Non è soltanto la loro sorte quella che interessa. Saranno loro a decidere se la vittoria dello Stato contro la camorra sarà definitiva o soltanto una vittoria di Pirro”. Parte da questa consapevolezza l’analisi che Gianni Solino, referente provinciale di Libera Caserta, affronta in “Il cratere. Che fine fanno i ragazzi di camorra”.»
– Il Ciriaco.it (Leggi di più)
«“Il Cratere. Che fine fanno i ragazzi di camorra?” è il nuovo libro di Gianni Solino, Referente Provinciale di Libera a Caserta. Un testo breve, ma profondo e complesso come le tematiche che affronta. Il punto di partenza è quello di più immediata percezione nell’immaginario collettivo: le operazioni investigative della magistratura e delle forze dell’ordine che hanno condotto, non senza fatica, allo smantellamento del clan dei Casalesi.»
– Irpinia24 (Leggi di più)
«“Il cratere. Che fine fanno i ragazzi di camorra?”, l’ultimo libro di Gianni Solino, referente provinciale di Libera Caserta, presentato questa mattina al Circolo della Stampa, è l’occasione per riaccendere i riflettori su un’emergenza sociale che rischia di travolgere migliaia di ragazzi. “I nostri giovani vanno tenuti nelle scuole, educati ad un cultura diversa. Ci sono zone della nostra regione dove la camorra è presente da sempre. Solo chi vive in certi territori può capire un certo tipo di dittatura”.»
– LabTV.net (Leggi di più)
«Il cratere è il titolo del libro ma indica una zona ben precisa del casalese. Un terra di nessuno o ancora di qualcuno? Dove il contrasto alla criminalità organizzata dello Stato, i percorsi di educazione alla legalità, numerosi ovunque, intere trasmissioni televisive e inchieste hanno un loro punto di debolezza che rende forte il crimine agli occhi di ragazzini che provengono da contesti non sani?»
– Libera Informazione (Leggi di più)
«Che fine fanno i ragazzi che restano imbrigliati nella rete della malavita organizzata? Prova a spiegarlo in un libro Gianni Solino, da anni impegnato nell’associazionismo anticamorra nel territorio al confine tra Napoli e Caserta, falcidiato dal clan dei casalesi.»
– Napoly Today (Leggi di più e guarda il video)
«Tra le tante domande che si trovano nel libro, ecco la più difficile: è possibile una “pacificazione” con chi ha fatto parte del mondo camorristico? «Inutile storcere il naso e stare a vedere che succede — scrive Solino — Bisogna muoversi. Nessuna concessione sul piano dei principi e nessuna indulgenza verso chi ha commesso reati e deve pagare il suo debito alla giustizia. Capacità di accoglienza e inclusione, questo sì, senza alzare steccati insormontabili. Dobbiamo saper offrire una chance di vita a chi la richiede, saper
porgere la mano a chi la tende senza secondi fini».»
– La Repubblica Napoli (Leggi di più)
«D’estrema attualità ed interesse l’ultimo libro pubblicato da Gianni Solino, referente provinciale di Libera Caserta, per i tipi delle edizioni La Meridiana. S’affaccia sul “Cratere” per interrogarsi ed interrogarci su “che fine fanno i ragazzi di camorra?”»
– Il Mattino (Leggi di più)
«“Il diario di Anna Frank” è la prima pubblicazione del 2018 della casa editrice pugliese edizioni la meridiana e ha una particolarità: si tratta di una versione INBook. Un libro, cioè, in simboli adatti a chi non associa il suono alla parola ma all’immagine, pensato e realizzato per tutte quelle persone con disabilità linguistiche o cognitive che si approcciano con difficoltà ai testi tradizionali.»
– ClassTravel (Leggi di più)
«La struggente testimonianza di Anna Frank è stata riscritta e accompagnata con i simboli per poter dare la possibilità ai giovani adulti con difficoltà cognitive di comprendere un testo così prezioso per la storia umana.»
– Aifo.it (Leggi di più)
«Ecco dunque che, anche grazie alla concisa ma puntuale introduzione al volume, anch’essa in simboli, questa particolare versione de Il Diario di Anna Frank riesce a mettere a fuoco, anche agli occhi di chi arranca su di un testo tradizionalmente scritto, ciò che di davvero urgente c’è nel racconto della giovane Anna: la quotidianità travolta, l’umanità vessata, i sentimenti di paura e incomprensione, la vitalità giovanile che cerca spazi di espressione e sopravvivenza, l’insensatezza di una guerra e di una pulizia etnica che non trova alcuna forma di sensatezza.»
– Di.To (Leggi di più)
«[…] versione INBook de “Il diario di Anna Frank”, un progetto di massima accessibilità ai libri e alla lettura per tutte e tutti, che si rivolge in particolare a bambini/e e ragazzi/e con problemi di apprendimento e disabilità cognitive. Non solo una nuova edizione di un classico della narrativa del ‘900, oggi più che mai di straordinaria attualità e importanza, ma anche un modo per diffondere gli INBook in Puglia […].»
– La Gazzetta del Mezzogiorno (Leggi di più)
«E’ uno di quei libri che tutti dovrebbero leggere. Senza limitazioni. Perché è patrimonio non solo della cultura, ma della storia di un secolo. “Il diario di Anna Frank” vale sempre e non ci si deve fermare alla Giornata della Memoria per ricordarlo. Ma quella di quest’anno è una occasione importante: si pone un piccolo, ma significativo tassello alla possibilità per tutti di conoscerlo. Per la prima volta viene pubblicato tradotto nei simboli della Caa, la Comunicazione Aumentativa (e Alternativa, anche se oggi si tende a usare solo il primo termine), in modo che anche chi ha disabilità intellettiva o difficoltà nello sviluppo cognitivo e nell’apprendimento possa leggere uno dei testi fondamentali del ‘900.»
– dal blog Invisibili del Corriere (Leggi di più)
«Moni Ovadia l’ha definito “un ponte per la memoria”: per la prima volta l’indimenticabile testimonianza raccontata nel suo Diario da Anne Frank, la ragazza ebrea simbolo della Shoah potrà essere letta davvero da tutti […].»
– Leggere:tutti (Leggi di più)
«Lo scorso giovedì 25 gennaio, alla Casa della Memoria di Milano, abbiamo così presentato il frutto del nostro lavoro, il primo volume di una nuova collana editoriale, nata dalla collaborazione tra edizioni la meridiana, il Centro Documentazione Handicap e Coop. Accaparlante di Bologna e l’associazione Arca Comunità “l’Arcobaleno” di Granarolo, sotto la supervisione del Centro Studi INBook.»
– Progetto Calamaio di Accaparlante (Leggi di più)
«Un libro, poco più grande del formato A5, con una bella rilegatura morbida, i cui venti capitoli riprendono le date del diario di Anna e le sue parole che, pur necessariamente ridotte, conservano anche in questa traduzione – seguita e approvata dal Centro Studi INBook diretto dalla dott.ssa Antonella Costantino, neuropsichiatra infantile dell’Università Cattolica di Milano – la loro freschezza e forza.»
– Quindici Molfetta (Leggi di più)
«Trasformare il Diario di Anna Frank in un INbook è un’operazione articolata, in cui a passo di gambero si prova a semplificare e asciugare dalla complessità. Gli INbook sono libri illustrati con testi integramente tradotti in simboli, pensati per essere letti e ascoltati ad alta voce: grazie al continuo rimando all’immagine, la comprensione del significato è decisamente facilitata.»
– La Repubblica (Leggi di più) (Guarda il video)
«Per chi li vede la prima volta sono dei libri strani dove le parole vengono stampate all’interno di riquadri assieme a dei simboli, tantissimi simboli. Sono gli INBook, ovvero libri speciali per permettere a chi ha difficoltà di lettura di seguire una storia. Leggere è un diritto che va assicurato anche a chi è indifficoltà, e a questo servono gli INBook.»
– SuperAbile Inail (Leggi di più)
«Il 2018 si apre con la prima edizione, in versione InBook del diario di Anna Frank, pubblicata dalla casa editrice pugliese edizioni la meridiana. E la location scelta per la presentazione ufficiale è un luogo particolare: la Casa della Memoria di Milano (l’evento è in programma il 25 gennaio alle ore 18), non a caso visto che il primo testo di questa collana accessibile è proprio il diario di Anna Frank, l’adolescente morta in un campo di concentramento nazista perché ebrea.»
– Vita (Leggi di più)
«Non si tratta di una nuova diavoleria informatica né elettronica ma è un nuovo modo di rendere accessibile la lettura veramente a tutti, ma soprattutto è cartaceo. Gli INbook sono dei libri di testo che anziché essere scritti solo a parole sono tradotti anche in simboli, in un testo semplificato per facilitare la lettura e l’apprendimento del bambino, giovane o adulto con difficoltà. Sono basati sui principi della comunicazione aumentativa e si stanno diffondendo a macchia d’olio.»
– Zeropositivo (Leggi di più)
«InRelazione è una proposta metodologica che mette al centro la formazione degli educatori e degli insegnanti da un punto di vista emotivo e relazionale. Le esperienze proposte offrono loro strumenti e occasioni per entrare in contatto con se stessi e con il proprio bambino interiore, per ritrovare o trovare la giusta motivazione a migliorare la qualità della loro vita professionale e quindi del lavoro con i bambini.»
– Angeli Press (Leggi di più)
«Non manca nulla: la classe, i colleghi, le famiglie, le difficoltà e le buone prassi, gli errori, le soluzioni, le fonti, le criticità sociali, i conflitti e le risorse generazionali, i dirigenti, la legislazione, le linee guida, metodi e strategie… Un manuale quindi, 10 problemi affrontati e raccontati, un manuale consultabile agilmente nelle parti teoriche e in quelle esperienziali.»
– sul blog Attenti Ai Bambini l’intervista a Annamaria Gatti e Annamaria Giarolo (Leggi di più)
1’Io amo la scuola’ e’ un libro che punta ad aiutare gli insegnanti giovani a formarsi e agli altri ad aggiornarsi, a condividere e a riprendere fiducia. Dieci capitoli che affrontano le principali criticita’, dalle relazioni con le famiglie e i colleghi, ai tempi che non sembrano mai sufficienti, dalla gestione dei “nuovi bambini”, alla comunicazione.»
– Dire.it (Leggi di più)
«Le autrici, impegnate da anni nell’istituzione scolastica – A. Giarolo pedagogista e A. Gatti psicologa dell’età evolutiva – partono dalla convinzione sperimentata che i punti di debolezza della Scuola italiana possano tradursi in risorse. Il libro incrocia dubbi e sorrisi, affetti e lacerazioni che l’insegnamento in classe inevitabilmente comporta, ma offre anche fondamenti di una lettura del disagio degli insegnanti in chiave costruttiva insieme a metodologie concrete di lavoro e di intervento.»
– dal blog del Centro Medico Ippocrate (Leggi di più)
«Lo psicoterapeuta, insomma, come compagno di viaggio. “Più ne sai e più hai voglia di viaggiare»: così Paola Scalari sviluppa la metafora: «Più si viaggia dentro se stessi, alla scoperta di panorami che non si poteva neppure immaginare, e più si percepisce soddisfazione. E l’analista, in questo percorso, non deve tirare, ma sostenere da dietro […]”.»
– Gente Veneta (Leggi di più)
«“Chi sta realmente al centro della vita della chiesa? Gesù e il suo Vangelo o san Paolo e la sua teologia?” A questa domanda tenta di rispondere l’ultimo libro appena uscito in Italia per La Meridiana del teologo spagnolo Josè Maria Castillo. E lo fa partendo da lontano, dall’evoluzione dell’uomo che giunse all’Homo sapiens in cui si manifesta ciò che intendiamo per umano.»
– Il blog Manifesto 4 Ottobre (Leggi di più)
La segnalazione tra i libri consigliati di Città Nuova (Leggi di più)
«Educare proponendosi di coltivare, fertilizzare, generare per consegnare a nuove educatrici, nuovi educatori e insegnanti la profondità e necessità di un pensiero e di una didattica nonviolenta, è la premessa posta da Gabriella Falcicchio autrice di questo libro. La persuasione, sua e nostra, è che la nonviolenza può portare alla luce un’umanità più in pace che sceglie di essere più lenta, più profonda, più gentile.»
– Il Paese delle Donne Online (Leggi di più)
«“Un titolo provocatorio” ha notato il giornalista Pier Girolamo Larovere, introducendo l’incontro e illustrando la materia magmatica del libro. Un volume non semplice, nonostante i soli tre capitoli e le non numerose pagine, che propone riflessioni su cui l’autrice insiste da tanto tempo ed è spesso tornata, anche e soprattutto nelle sue ricerche universitarie. Ma il volume non si limita ad essere un “contenitore” di idee. Vuole essere anche un omaggio a chi quelle idee ha stimolato: Aldo Capitini, scomparso cinquant’anni fa.»
– Primo Piano (Leggi di più)
«È davvero un’eredità molteplice e universale quella lasciata da questo protagonista nella Chiesa e nella società italiana del nostro ‘900 che, per certi versi – e Sergio Paronetto ce ne mostra le vie – «ci viene incontro dal futuro». Un’eredità – la sua – al contempo storica, civile, politica, sociale, ecclesiale, teologale, pedagogica. Dove spiccano le scelte della pace e della nonviolenza, dell’evangelizzazione e della costruzione della civiltà del diritto, dell’incontro personale con i poveri e i più deboli.»
– La Stampa (Leggi di più)
«[…] un libro di Sergio Paronetto fresco di stampa è stato intitolato Un’eredità che viene dal futuro: don Tonino Bello. Con la prefazione dell’arcivescovo di Bologna, Matteo Zuppi, Paronetto […] ci fornisce una lettura del lascito del vescovo di Molfetta suddiviso in un’eredità storica e civile, un’eredità politica, un’eredità sociale, un’eredità ecclesiale, una eredità teologale ed una eredità pedagogica. Una lettura che affonda le sue radici nella roccia della predicazione toniniana.»
– Il blog Manifesto 4 Ottobre (Leggi di più)
«Questo libro racconta un’idea, diventata poi una esperienza, basata sulla convinzione che si possa, anzi si debba, progettare cammini di formazione socio-politica per ragazzi e giovani usando gli strumenti educativi dell’animazione.»
– Notizie Emmanuel (mag-giu 2018) su Attrezzarsi per la città (M. Natale) (Leggi di più)
L’audiolibro di Niente ci fu (B. Monroy) realizzato nel percorso ‘Leggere dentro’ del Teatro Koreja (Leggi di più)
«[…] dopo un confronto con il direttore del carcere di Foggia, Mariella Affatato, è nata l’idea di scrivere un libro che raccontasse questo mondo sconosciuto alla “città senza sbarre”. Un volume che guidasse i lettori in un viaggio attraverso le sezioni dell’istituto, tra le celle, le aule scolastiche, i passeggi, nella cucina e in tutti i luoghi accessibili. Mi intrigava l’idea di un volume che potesse raccogliere le storie che ci sono dietro i nomi e le foto segnaletiche cui ci hanno abituati la cronaca nera e giudiziaria.»
– Letteratitudine news intervista Annalisa Graziano su Colpevoli (Leggi di più)
«Non è un caso che Lucia Suriano inizi dal benessere a scuola, dalla sua necessità sempre più avvertita da tutti, dall’educazione affettiva e dalle emozioni, passando dalle immancabili e preziose neuroscienze. La ragione sta nel fondare un discorso così reietto nei bisogni di ogni essere umano, nel bisogno per eccellenza, vivere con positività il quotidiano, unendo gioia e relax, proattività e resilienza, giungere a sera sentendo che questa giornata, ha avuto valore viverla, così come essa si è dispiegata. Su questo bisogno così semplice, si innesta il patrimonio di conoscenze che oggi possiamo chiamare a raccolta per sostenere senza tema di sbagliare che i processi fisiologici connessi alla risata (a cominciare dal respiro e dall’ossigenazione dei tessuti corporei e degli organi, sistema nervoso centrale in testa) sono talmente chiari nel mostrarne la positività che negarsela e negarla agli altri è davvero farsi e fare del male.»
– Educazione aperta su Educare alla felicità (L. Suriano) (Leggi di più)
«[…] questo è un libro destinato alla formazione di un insegnante che tiene insieme la ricerca sul campo e la ricerca interiore, la ricerca didattica e quella filosofica, la relazione educativa e l’interrogazione sul senso del mondo.»
– Bambini su Educare alla meraviglia (M. Fox) (Leggi di più)
«[…] si tratta di un libro abbastanza audace, che trae insegnamento non tanto dalle statistiche, anche quelle più ufficiali, ma da un assunto: “la crisi dell’educazione che ci troviamo ad affrontare è un problema della specie”. Si tratta della crisi della sua forma: una crisi pedagogica. Per cui, la domanda e la risposta è semplice, per chiunque fa l’esperienza dell’educazione come condizione esistenziale: “La questione non è tanto cosa insegniamo, ma come insegniamo”.»
– dal blog Mastica&Sputa di Repubblica su Educare alla meraviglia (M. Fox) (Leggi di più)
«Guardandolo, a nessuno verrebbe in mente che ha conosciuto l’inferno, la morte. […] Oggi ha due lauree e fa lo scrittore. Gholam Najafi è così: un ragazzo capace di stupire e far riflettere. Un moderno Ulisse con una vita che racchiude in sé tante esistenze.»
– Il Gazzettino Nazionale intervista Gholam Najafi, autore de Il mio Afghanistan (Leggi di più)
«Con una dose di coraggio di poco maggiore alla somma delle sue paure, Benyamin ha deciso di sciogliere gli ormessi e prendere il largo, da clandestino, per mete incerte e orizzonti sconosciuti.»
– Famiglia domani su Il vento ha scritto la mia storia (B. Somay) (Leggi di più)
«Nato trent’anni fa in un piccolo villaggio del Kurdistan iraniano, al confine con la Turchia, è approdato in Italia al termine di un lungo viaggio, animato dalla speranza di un futuro migliore. Difficile riassumere in un articolo ciò che è stata la vita di Ben, come lo chiamano oggi gli amici: lui l’ha fatto in un libro, “Il vento ha scritto la mia storia” […].»
– Natura Sì intervista Benyamin Somay su Il vento ha scritto la mia storia (Leggi di più)
L’intervista di Rai.TV a Luigi Vittorio Berliri, autore di E’ Francesc@ e basta (Guarda il video)
«Gaspare e Cristian […] ci conducono con il loro ultimo album Neuropsicantria Infantile nello psicomondo dell’infanzia, per il quale tutti ancora cerchiamo un manuale di istruzioni, necessario per orientarci tra emozioni, stupori, meraviglie, dolori e incomprensioni.»
– Il Sole 24 Ore su La Neuropsicantria Infantile (G. Palmieri, C. Grassilli) (Leggi di più)
«Lettura inevitabile per genitori e addetti ai lavori – educatori, psicologi, logopedisti, psicomotricisti – anche perché il 20 per cento dei ragazzi in età evolutiva manifesta una condizione psicopatologica. Spesso trascurata.»
– La neuropsicantria infantile (G. Palmieri, C. Grassilli) tra i libri della settimana di Enpam (Leggi di più)
«Neuropsicantria infantile, il loro ultimo progetto, uscito in formato cd+libro nel novembre 2017, raccoglie diciassette canzoni sui disturbi psicologici e relazionali dei bambini, scritte con la perizia cantautorale di chi sa plasmare parole e musica unendo precisione clinica, poesia e leggerezza. L’effetto è quello di un disco a più voci, un autentico concept album dove non prevalgono mai i tecnicismi clinici ma l’umanità di chi, bambino o genitore, ha bisogno di una strada da percorrere per vivere meglio.»
– Offtopic Magazine intervista Cristian Grassilli e Gaspare Palmieri, autori di La neuropsicantria infantile (Leggi di più)
«Palmieri e Grassilli raccontano questa volte storie – che a tratticommuovono e a tratti fanno sorridere – di malattia e di guarigione, di cura epresa in carico, di collaborazione e di lavoro di equipe, dove i protagonistisono figli e nipoti coinvolti nelle più svariate situazioni.»
– La puntata di Radio Budrio su La neuropsicantria infantile (G. Palmieri, C. Grassilli) (Ascolta)
«Gaspare e Cristian raccontano di balbuzie, autismo, mutismo selettivo, disturbi della condotta e altri disagi. “Ci sono alcuni brani scritti appositamente per i bambini e alcuni più personali, dove raccontiamo del nostro rapporto con loro. È un lavoro che si rivolge soprattutto a genitori, insegnanti, operatori e a tutti coloro che vogliono sapere qualcosa di più del mondo dell’infanzia e delle sue difficoltà”.»
– Vita su La neuropsicantria infantile (G. Palmieri, C. Grassilli) (Leggi di più)
Radio1 dedica una puntata alla storia di Maria, testimone di giustizia protagonista del libro Non la picchiare così (F. Minervini) (Ascolta)
«Un messale laico, in equilibrio tra i gesti e il canto, che si presenta con il candore inquieto e stupito di un diario scritto a mano, ma anche come impegno per la costruzione di una regola umile, morale e civica, disincantata e necessaria al tramandare. Una pietra scartata che diventa materia di meraviglia (Mt 21,42), appunto.»
– Cronache Picene su Pietra (F. Cicchi) (Leggi di più)
«Con “Pietra”, in cento pagine di appunti e contrappunti, incontri, di vite, che abbracciano un patrimonio di decenni, ci invita a sospendere il giudizio, a riflettere sulle esperienze, su ciò che è entrato in noi o è rimasto sulla porta e diffondere.»
– Itaca su Pietra (F. Cicchi) (Leggi di più)
«Pietra è la bambina che dà il titolo a un libro emozionante, struggente. Un libro che ha fatto sua, nella scrittura e nel ritmo, la fragilità di quelli che sono i suoi veri protagonisti. Perché chi l’ha scritto, Francesco Cicchi, più che autore fa da portavoce di queste storie che hanno attraversato la sua vita, sempre in prima linea.»
– Vita su Pietra (F. Cicchi) (Leggi di più)
«Le tracce delle storie narrate in “Pietra. L’anima e l’infinito da abitare”, spesso venivano dal carcere: lettere e piccoli fogli di carta sgualciti inviati da ragazzi o ragazze che erano passati dalla comunità Aquilone e che con essa avevano mantenuto un legame. Non poteva quindi mancare una presentazione in carcere del delicatissimo volume con cui Francesco Cicchi […] ha voluto raccontare alcune delle storie delle tante persone forti perché fragili che hanno attraversato la sua vita abitando o solo sfiorando la comunità Aquilone.»
– Vita su Pietra (F. Cicchi) (Leggi di più)
«Beatrice Monroy ci restituisce l’uomo Scalési, lo Scalisi fattosi francese, che vive di parole e per la parola, il dietro le quinte di una vita in sordina. Gli rende giustizia, riportando la memoria su una figura importante e sconosciuta, non fosse per pochi appassionati tra la Tunisia e la Sicilia. Un ritratto implacabile anche di una burocrazia crudele, ieri come oggi, che riduce un uomo fragile, poeta a un numero, matricola 8883. Un affresco sullo sfondo, infine, del potere della lingua nella vita, segno di appartenenza o di esclusione.»
– Saltinaria.it su Ragazzo di razza incerta (B. Monroy) (Leggi di più)
«Possiamo pensare a una scuola che riconosce il naturale sviluppo umano come un processo culturale al quale le persone partecipano attivamente? Il libro di Davide Tomagnini (La Meridiana, 2016) è una risposta del perché, del come e del cosa è stato fatto per arrivare ad affermare che invece “Si può fare”.»
– Redattore Sociale su Si può fare (D. Tamagnini) (Leggi di più)
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