L’utilità della punizione: tempi e modi
L’idea dell’utilità della punizione rimane oggi soltanto in poche famiglie. Questa viene utilizzata solo in casi ritenuti particolarmente gravi o quando i genitori proprio non ce la fanno più. Le punizioni servono? Sono efficaci?
La tendenza prevalente negli ultimi tempi è quella di discutere con i ragazzi dei comportamenti scorretti, cercando di farli riflettere sulle colpe commesse.
Papà tolleranti e mamme isteriche
Vi è oggi la tendenza a vedere papà tolleranti e mamme isteriche.
Un padre ad esempio afferma di essere più comprensivo perché quando viene informato su ciò che i figli hanno commesso, sa che sua moglie ha già svolto il ruolo del genitore cattivo. D’altra parte invece le mamme risultano essere quelle che più spesso urlano e affrontano i figli immediatamente, facendosi trasportare dalla rabbia.
I genitori in un primo momento si accalorano dalla rabbia ma poi trovano sempre il modo di affrontare con serenità le questioni, ascoltando le ragioni dei figli e chiarendo le proprie, prima di esprimere eventuali punizioni.
Utilità della punizione: risposte affermative e negative
Come leggiamo nel testo Zona d’ombra. Come i genitori attraversano l’adolescenza di Claudia Bruni,
i genitori più sensibili sono portati a identificarsi con il punto di vista del ragazzo e quindi sono combattuti tra la tendenza a comprenderlo e la necessità di rimproverarlo.
Altri genitori invece ritengono la punizione una soluzione di comodo poiché si fa prima a punire che a spiegare. Tuttavia nel complesso ciò che preoccupa i genitori è perdere il buon rapporto con i figli.
Una soluzione utile potrebbe essere quella di alternarsi nei ruoli di chi incoraggia il proprio figlio. Nonostante la difficoltà di questa operazione, essa si mostra un efficace gioco di squadra tra marito e moglie nell’educazione dei propri figli.
Le risposte affermative e negative sono fondamentali nella vita di ognuno. Bisogna saperle riceverle e darle. Molto spesso il sì non è solo segno di apertura e portatore di cose buone, né il no solo di chiusura e portatore di cose cattive. Oggi, a differenza di un tempo, è facile dire di sì perché richiede meno autorevolezza, meno spiegazioni, meno presenza, sfociando in una relazione meno impegnativa col proprio figlio.
ZONA D’OMBRA
Come i genitori attraversano l’adolescenza
di Claudia Bruni
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