Coercizione e manipolazione nei confronti dei figli: da evitare?
La coercizione e la manipolazione nei confronti dei figli sono due atteggiamenti da evitare, ma se usati con criterio questi due comportamenti possono tornare utili. A spiegarlo è Roberto Gilardi nel libro Genitori in regola. Regole, disciplina e responsabilità.
Coercizione e manipolazione nei confronti dei figli: la relazione coercitiva
La relazione coercitiva è sicuramente sbagliata in quanto è altamente sbilanciata. Questa forma di relazione implica obbligare, cercare in ogni modo di forzare la volontà e soprattutto il comportamento di una persona, secondo i criteri, le idee, i modi di pensare e le esigenze dell’adulto. Viene attuata da chi ha più potere, nei confronti di chi ne ha di meno. Un genitore, per esempio, è sicuramente più forte del proprio figlio.
Nonostante il senso negativo di questo aggettivo, esso può assumere anche forme non del tutto abominevoli. Pensiamo a un bambino di 3 anni che lascia la mano del proprio genitore e scappa per strada mentre sfrecciano le automobili. In questo caso è giustificato, addirittura corretto, il comportamento coercitivo della mamma che lo strattona per riportarlo sul marciapiede.
Dunque la domanda da porsi per aiutarsi in merito alla relazione coercitiva potrebbe essere: “Sono in gioco sicurezza e sopravvivenza?” Nel caso in cui l’azione non risponda a tale domanda, allora non sarà necessario ricorrere alla coercizione con i figli.
Coercizione e manipolazione nei confronti dei figli: la relazione manipolativa
Manipolare significa “lavorare con le mani”. In un significato più ampio, la manipolazione nelle relazioni è intesa come imbroglio. Nella relazione manipolativa il potere esercitato è più psicologico. Ancora una volta non è sempre negativo in quanto il genitore manipola il figlio per farlo diventare da ostile a collaborativo attraverso parole e promesse. Ad esempio la frase “se vai a scuola, trovi i tuoi amici con cui giocare. Se resterai a casa, resteresti da solo” è sicuramente manipolativa ma utilizzata in maniera funzionale.
GENITORI IN REGOLA
Regole, disciplina e responsabilità
di Roberto Gilardi
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