Parole gentili contro il bullismo: praticare atti di bellismo
«Scrivete la più brutta frase ricevuta dai vostri compagni e quella detta da voi.»
Comincia così, con questa mia richiesta come referente Bullismo dell’Istituto, un progetto di riflessione sul bullismo con gli alunni tra i 10 e 13 anni dell’Istituto Comprensivo “Bosco-Manzoni” di Toritto (BA).
I ragazzini stropicciano i post-it tra le mani: l’agitazione dei corpi racconta quella dei pensieri.
Negro. Puzzi. Sei brutta. Ti odio. Muori. Queste solo alcune delle parole raccolte. I fogli che le contengono finiscono in una scatola. Di lì a poco se ne riempie anche un’altra: questa volta di parole belle, gentili, le più belle che si siano sentiti dire e che abbiano detto.
Il potere delle parole
La lettura collettiva delle parole belle accende sorrisi, quella delle brutte li spegne. Un bambino di 10 anni vuole raccontare: «Lui mi diceva sempre: “Sei un cane bastardo perché non hai un padre”. Allora gli ho detto: “Voglio che muori”.»
Subito dopo questo incontro, però, arriva il lockdown, la chiusura della scuola a fronte dell’emergenza sanitaria, che mette una mano sopra l’urlo di quelle parole. Ma esse non riuscivano a star zitte nella mia mente, neppure imbavagliate! Mi parlavano, insieme ai ricordi degli alunni nei quali ho visto una trasforma-azione, una diversa forma e un nuovo agire, quando hanno potuto dare voce alla loro solitudine, rendere parola l’esclusione, la rabbia e anche il bullismo.
Parole ed emozioni. Parlare, esprimere, condividere, emozionarsi trasforma. Perché le parole hanno un potere.
Così, tornati a scuola, abbiamo dedicato una settimana a riflettere sul bullismo, contagiando tutti gli alunni della scuola, i nostri bambini e e i nostri ragazzi, dai 3 ai 14 anni.
Diffondere parole gentili contro il bullismo
Abbiamo tirato fuori quelle parole brutte e belle rimaste chiuse nelle scatole dei cuori per troppi mesi, riacciuffato quelle che proprio non volevano uscire, ferme dietro un grosso nodo nella gola, guardato negli occhi le frasi che spaccano il cuore. Qualcuno ha pianto. Di nuovo, parole ed emozioni.
Le parole belle e gentili, invece, sono schizzate fuori come un mazzo di fiori dal cilindro del mago, anche se ce n’era sempre qualcuna da andare a cercare in qualche bosco della mente: “Sei importante per me. Sei speciale”.
Messe in circolo nelle quattro mura di un’aula hanno allentato tensioni, ridato fiducia, unito. Ecco: contro il bullismo non basta dire basta! Non basta neanche solo parlarne. Contro il bullismo occorrono parole gentili, quelli che abbiamo chiamato ‘atti di Bellismo’.
Sono nati così i Spacchi Gentili: ciascun alunno ha scritto la sua frase, quella che lo fa stare bene, lo fa sentire considerato e importante, su una busta di carta colorata. Sacchetti che non spaccano il cuore ma lo scaldano, pronti a uscire da scuola per essere donati agli esercizi commerciali del nostro paese e di quelli limitrofi, che le metteranno in circolo tra i clienti. Andando a spasso per le strade, i nostri Spacchi gentili diffonderanno le parole belle che tutti vorrebbero sentirsi dire.
Se ogni atto di bullismo rinnova il malessere in chi lo subisce e in chi lo fa, le nostre buste colorate faranno star bene chiunque le legga, insegneranno la generosità, la bellezza di tutti, nessuno escluso, e la costruzione di una comunità in cui ognuno fa la propria parte.
Alcuni Spacchi Gentili
a cura di Antonella Spadafino
Antonella Spadafino scopre da piccolissima che la scrittura è ciò che accende i suoi occhi: sceglie il liceo classico, pubblica articoli per il giornale locale e frequenta master e corsi di scrittura creativa, tra cui quelli della Scuola Holden. Oggi è docente di italiano: ciò che più le piace è insegnare a scrivere, appassionare alla lettura, inventare fiabe e giochi per alunni e nipoti, occuparsi del giornalino scolastico e di bullismo. La sua testa ogni tanto si perde tra le nuvole per andare a cercare anche lì le storie per i progetti delle scuole, con gli occhi puntati sulle fragilità e i disagi della Terra.
I Spacchi Gentili sono una delle numerose azioni di educazione civica e cittadinanza attiva messe in atto dall’Istituto Comprensivo “Bosco-Manzoni” di Toritto (BA). Maggiori informazioni sull’iniziativa sono disponibili sul sito Una cartolina per Toritto, dove si possono scoprire anche le altre iniziative.
Sul tema del contrasto al bullismo ti invitiamo, tra le nostre pubblicazioni, a sfogliare “Né vittime né prepotenti. Una proposta didattica di contrasto al bullismo” di Nicola Iannaccone (2007) e “Di che genere sei? Prevenire il bullismo sessista e omotransfobico” di Beatrice Gusmano e Tiziana Mangarella (2014).