Cronache dal futuro / 15-04-2021
Continua la raccolta di testi Cronache dal futuro, lo spazio aperto ai ragazzi e alle ragazze che immaginandosi nel futuro raccontano a un interlocutore da loro scelto ciò che hanno vissuto, capito, provato durante i mesi della pandemia che ha imposto di ‘non vivere’ la loro età come i loro coetanei avevano fatto prima. Un tempo diverso raccontato però dai ragazzi attraverso la scrittura e una maschera da loro disegnata. I testi costituiscono un materiale vivo, palpitante e ricco. E ci dicono che “i ragazzi sapranno fare meglio di noi”. Dobbiamo solo ascoltarli. Buona lettura.
Nuove regole
Caro Nico,
ti racconto una cosa successa quando tu avevi quasi un anno. Devi sapere che nel febbraio del 2020 è scoppiata una pandemia mondiale: il virus si chiamava Coronavirus. All’inizio era diffuso in Cina, ma a febbraio il virus è arrivato anche in Italia. All’inizio, per evitare i contagi, avevano chiuso le scuole. Io andavo in quinta. Per un paio di settimane ho continuato ad andare in palestra, ma poi avevano chiuso anche queste. Mia madre e mio padre lavoravano ed io andavo da nonna. Lì facevo le video lezioni e i compiti che ci davano le maestre. Dopo pranzo arrivava mia madre e con tua mamma, tuo fratello e te andavamo a fare una passeggiata per farti addormentare. Io e tuo fratello spesso andavamo in bicicletta e a volte a piedi. Quando tu dormivi, tornavamo a casa. Io e mia madre andavamo da nonna e tu, tuo fratello e tua madre a casa vostra. Quando ti svegliavi, tua madre ci chiamava e venivamo a giocare e verso le 19 io e mia madre tornavamo da nonna per preparare la cena e poi, dopo aver cenato, tornavamo a casa.
Una cosa bella che è successa durante tutto quel brutto periodo è che ho visto “Harry Potter”. In televisione finiva tardi, quindi lo vedevamo i giorni seguenti con tuo fratello a casa di nonna, registrato su Sky: mi era piaciuto così tanto, che i miei genitori per la promozione mi hanno regalato i libri e il lego del castello di Harry Potter. Mi mancavano tanto i compagni e le maestre: fare didattica a distanza non è stata un’esperienza piacevole, anche se le maestre si sono impegnate e ci hanno aiutato tanto, mi è mancato il “casino” di quando eravamo in classe.
D’estate riaprirono le palestre ed io tornai ad allenarmi. Quando arrivavo, mi disinfettavo le mani con il gel e mi misuravano la temperatura: se non avevo la febbre potevo fare ginnastica, quindi andavo a posare la borsa nello spogliatoio e dopo aver preso tutto quello che mi serviva, andavo nel quadrato nella sala. Non facevamo i balletti, ma soltanto riscaldamento. Visto che la scuola era finita, da nonna avevamo montato il tappeto elastico e la piscina. A volte venivo a casa tua e aiutavo tuo fratello con i compiti o giocavo con te.
A settembre ricominciò la scuola: avevamo nuovi professori e nuovi compagni, anche se alcuni già li conoscevo dalle elementari. A scuola c’erano nuove regole: ogni classe entrava a distanza di cinque minuti, si entrava con le mascherine e una volta seduti, potevamo toglierla. Per andare al bagno, quando ci si alzava e quando si usciva per tornare a casa bisognava mettere nuovamente la mascherina. Era cominciato tutto bene, poi verso gli ultimi giorni di settembre dovetti rimanere 14 giorni in quarantena, perché una compagna di ginnastica era risultata positiva. Passati i 14 giorni e dopo aver fatto due tamponi, potei tornare a scuola.
Il 25 ottobre feci la Comunione: per non creare assembramenti ci avevano diviso in due gruppi ed io ed Elettra eravamo nel primo turno. A causa di quel virus, facemmo la Comunione con le mascherine. Dopo la cerimonia andammo al ristorante: anche qui bisognava mantenere le distanze, i tavoli erano da massimo cinque persone e potevano esserci solo trenta invitati. I giorni precedenti avevamo preparato i palloncini e la cornice per la Comunione e con i palloncini oro e bianchi avevamo fatto due colonne con sopra l’arco.
All’inizio di novembre, a scuola la mascherina era diventata obbligatoria per tutto il tempo. Verso febbraio, un compagno di classe mio e di Elettra risultò positivo: dovevamo rimanere in quarantena. Dopo due giorni, ad Elettra era venuta la febbre, fece il tampone e risultò positiva; dato che io e mia madre eravamo state a contatto con lei, la nostra quarantena è aumentata di qualche giorno.
Per saperne di più sul progetto Cronache dal futuro, leggi l’articolo introduttivo in cui Raffaela Mulato racconta questo progetto per dar voce ai giovani.
Cronache dal futuro è anche una proposta che vorremmo rendere virale (e virtuosa). Che tu sia un docente, un educatore o un genitore, proponila ai ragazzi e invitali a inviare i loro scritti e le loro maschere per email a informazione@lameridiana.it. Troveranno spazio sul nostro blog, dove saranno pubblicati insieme alla maschera che li accompagna.