Il seminario si articola in due giornate, il pomeriggio di venerdì 16 novembre e l’intera giornata di sabato 17 novembre. I partecipanti lavoreranno insieme, in contemporanea con le lezioni dei relatori, ad un workshop collettivo curato da Fedele Congedo.
ore 15,00 | Accoglienza partecipanti
ore 15,30 | Inizio lavori con gli interventi di
Visibile / Invisibile a cura di Giacomo Panizza
Ragionare su categorie di visibile e invisibile abbatte le frontiere che si creano tra centro e periferia, tra nord e sud, tra primi e ultimi. Fa emergere anche tutto quel sommerso invisibile che attraversa le comunità, sino a stratificarsi in legami reali, e che si rende visibile perché parte dell’esistente. Disegnare le comunità imparando a leggere l’invisibile che le condiziona, per tracciare segni altri, tracce di apprendimento est-etico.
Corpo / Anima a cura di Lidia Decandia
Ogni città ha un’anima e se questa è eterna, non muore, è depositaria di valori e memorie. Come un dentro e un fuori viviamo le città che diventano comunità quando il fuori rende riconoscibile ciò che è dentro. Il bello dello spazio è riconoscibile a chi ha e fa esperienza dell’anima della comunità, della sua memoria e dei sui valori. Lo spazio urbano come esperienza di apprendimento è tutt’uno con il nostro abitare quello spazio. E l’abitare è altro rispetto al vivere in un posto. Il nostro rapporto con l’abitare i luoghi della comunità lascia tracce di apprendimento est-estico.
ore 20,00 | Fine lavori
ore 9,00 | Inizio lavori con gli interventi di
Diversi / Uguali a cura di Alessandro Taurino
Fin dalle origini la diversità genera legami: Adamo ed Eva, Caino e Abele, per restare in un territorio appreso culturalmente dai più. Fin dalle origini la diversità genera legami differenti e gerarchici. Stabilire, di volta in volta, l’altro genera modelli di riferimento intorno ai quali le comunità hanno da sempre costruito le loro leggi, le loro aree di protezione, i loro vincoli di dipendenza. E se cambiasse il presupposto, e cioè fosse il principio di uguaglianza a generare legami di comunità? Può essere l’eguaglianza la prima traccia sul foglio intorno a cui generare un apprendimento est-etico?
Hoper / Hopeless a cura di Antonia Chiara Scardicchio
Gli hopeless sono i senza speranza, coloro che come i Dissennatori di Harry Potter si nutrono dell’energia degli altri inaridendoli al punto da farli morire. Di fronte ai Dissennatori gli hoper devono nutrire di realtà la speranza, guardarla in faccia e trasformarla in energia capace di rompere gli incantesimi. Incarnare la speranza guadagnando spazio muta la visione e affida a ciascuno il compito della scelta delle matite con cui tracciare i segni che fanno i contorni di un processo di comunità generatrice di speranze diurne.
Dispersi / Ritrovati a cura di Michela Prest
Se si provasse ad applicare alla didattica il significato fisico della dispersione cosa accadrebbe? Muterebbe il concetto di ritrovare all’interno di un percorso di apprendimento coloro che riteniamo dispersi. Dentro/fuori percorsi prestabiliti. Invece disperdere è propagare. Cosa? Il tema è questo, che poi è un cambio di paradigma da applicare alla didattica perché nessuno si disperda nel suo personale e unico percorso di apprendimento: il solo possibile per condividere con altri le basi di un vivere la comunità.
ore 18,00 | Fine lavori
Giacomo Panizza | Sacerdote e fondatore della Comunità Progetto Sud (Lamezia Terme), comunità fortemente radicata nel territorio calabrese di gruppi autogestiti, di famiglie aperte e di servizi, che promuove iniziative di solidarietà, condivisione, accoglienza per soggetti svantaggiati.
Alessandro Taurino | Psicologo e ricercatore in Psicologia Clinica presso l’Università degli Studi di Bari, è studioso esperto di questioni di genere e di orientamento sessuale. Si occupa anche di pluralità dei modelli familiari e delle funzioni genitoriali con specifico rimando al contesto socio-culturale contemporaneo. Coordina e gestisce interventi formativi per il superamento di stereotipi e pregiudizi inerenti l’orientamento sessuale e l’identità di genere.
Lidia Decandia | Urbanista e professore associato in Tecnica e Pianificazione Urbanistica presso l’Università degli Studi di Sassari. I suoi interessi di ricerca sono caratterizzati da una costante attenzione all’interpretazione delle strutture urbane e territoriali, secondo una chiave di lettura che privilegia il riconoscimento delle diversità e delle specificità dei luoghi e delle pratiche dell’abitare ad essi connesse.
Antonia Chiara Scardicchio | Docente e ricercatrice in Pedagogia Sperimentale presso l’Università degli Studi di Foggia, si occupa di ricerca e didattica con approccio sistemico nei contesti della formazione, dell’educazione e della cura, coniugando scienze della complessità e resilienza, epistemologia ed estetica. Nel marzo 2014 ha ricevuto il Premio Italiano di Pedagogia.
Michela Prest | Fisica e professore associato presso il Dipartimento di Scienza e Alta Tecnologia dell’Università degli Studi dell’Insubria, si occupa di fisica delle alte energie, dello spazio e della fisica medica. È appassionata di divulgazione scientifica e organizza laboratori scientifici e corsi di formazione per docenti e studenti delle scuole di ogni ordine e grado.
Fedele Congedo | Architetto e relational designer, progettista e facilitatore di processi decisionali inclusivi, è consulente per lo sviluppo locale e per l’innovazione dei territori.
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